Scritta da: C. De Padua Visconti
in Frasi & Aforismi (Matrimonio)
Il vero successo del matrimonio dipende dalla sana sopportazione all'abitudine!
Composta lunedì 24 marzo 2014
Parlare di matrimonio, il rapporto indissolubile tra due persone, può richiedere attenzione: che si parli di se stessi o di altri, servono sempre parole giuste. Qui trovi un'ampia raccolta di frasi e aforismi sul matrimonio. In alternativa, è disponibile anche una sezione apposita dedicata agli auguri di matrimonio.
Il vero successo del matrimonio dipende dalla sana sopportazione all'abitudine!
Non confondiamoli, il matrimonio è un contratto di umana convivenza, l'amore è una promessa di divina essenza.
Mi dissero che per farlo felice dovevo farlo risparmiare ma più mi faceva incazzare e io più spendevo!
Ho sempre visto il matrimonio come una sorta di funerale, in cui gli invitati ridono, per mascherare la propria tristezza.
La solitudine è la prima causa al mondo di matrimonio colposo.
Molti giovani si scambiano promesse d'amore eterno. Dopo il matrimonio però, le cose cambiano radicalmente. Quasi i due terzi dei matrimoni che si celebrano in Italia, non superano il fatidico traguardo del settimo anno. Se a questi due terzi si aggiungono i matrimoni che, per vari motivi, non vengono sciolti, ma che di fatto esistono solo sulla carta; si può dedurre che matrimoni normali, e forse anche qualcuno felice, sono la minima parte. Venga allora preferito e sostenuto il celibato/nubilato. (Per bere un bicchiere di latte, non c'è bisogno di comprarsi una mucca).
Avrei sposato un altro pensando a voi, desiderando voi e voi soltanto.
Il costante martellamento verbale della moglie verso il marito, provoca sempre l'effetto contrario. Il sistema di difesa della vittima, erige un muro contro i molesti rumori verbali della consorte.
Non esistono sicurezze nei rapporti, chi ne vuole, non vuole davvero una persona, vuole un robot che non ha possibilità di scelta, un elettrodomestico in garanzia.
Perché la donna che diceva di amarmi aveva lasciato che la sua insoddisfazione mettesse artigli e lunghi denti e diventasse il mostro che poi ha finito per dividerci, invece che semplicemente e naturalmente rendermene partecipe? Perché non ci si capisce mai davvero? Perché ci si ama, si arriva a sentirci un tutt'uno con l'altra persona, come se davvero fossimo due metà di un unico insieme e poi un niente, un nonnulla o un nessuno, bastano per separarci di nuovo e farci tornare due unità separate, due sconosciuti, due ricordi, come se l'altro fosse soltanto una vecchia canzone che ci piaceva e che abbiamo a lungo ascoltato in un tempo lontano, ma di cui oramai ricordiamo a stento il ritornello?