Scritta da: Marco Di Paola
Filosofo e poeta è chi rende sublime ciò che per tutti gli altri è normale.
Composta domenica 5 agosto 2012
Filosofo e poeta è chi rende sublime ciò che per tutti gli altri è normale.
La poesia, nostra amante cara e sensuale, a volte si vendica e così sentiamo la necessità di scrivere, di mettere su carta il peso del sentire.
Poesia non è selezionare e scrivere parole. È invece amarle, soffrirle, viverle. È dare voce ai propri sogni. Poesia è far tacere la mente e far parlare il cuore. Per arrivare al cuore di chi legge.
La poesia nasce dal cuore, si forma nella mente e scaturisce dalla punta di una penna.
Velocemente la puerizia passa
che qual'uccello in volo lesto spare,
pure la gioventù che presto appare
è come molle fior che presto appassa.
Lesto il posto cede all'età matura
che di triboli tanti si riveste
e molte difficoltà appaiono leste
che fendon corpo come legno scura *
Il vivere, perciò, per nulla è lieto
che mai tien dritto verso la sua meta,
non librasi alto, no, come cometa
ché di cotanto gaudio tiene veto
ma serpeggiando va come strisciante,
ora in fosso cadendo or da dirupo
in cerca pasto d'affamato lupo
e non è giorno che non sia ansimante.
Il vivere non è, pertanto, affare;
arriva, genera guai e poi scompare.
* scure.
Or s'io potessi dir quel che non dico
e se potessi far quel che non faccio
e se mio nome non fosse d'affaccio
pei posteri re sarei, e non mendico.
La bocca dice ciò che cuor disdice,
contraria è mano a ciò ch'istinto detta,
così reprime il petto ogni vendetta
e il vero copre velo di vernice.
Se fossi, invece, l'uomo che vorrei
e se tenessi ciò ch'ora non tengo
e se oprassi così, com'io sostengo,
pel popolo insuperabile sarei.
Se in sala tonda lesto mi portassi,
in man qualcosa dal parlare muto
che sempre d'uomo fu ed è temuto
e se a occhi chiusi tutti li mirassi
statua d'argilla certo guadagnerei
e questo nome che in nulla tien fama
poi ogni lingua ne terrebbe brama
ch'appeso a frondosa quercia penderei.
L'eco delle parole risuona nella mia mente, come una musica che non finisce mai. È un ritornello che sento nell'aria, note che danzano insieme al vento, provo a coglierle per poi metterle su un foglio bianco cercando di mutare le note in parole; questa è poesia.
Questa notte non ho voglia di poesia, ma del morso di un serpente che mi desti dal torpore di questa canzone finita.
Poesia come pane? Un pane che dovrebbe stridere fra i denti come sabbia, e risvegliare la fame piuttosto che placarla.
Scrivere è far si che le emozioni rimangono impresse per sempre.