Scritta da: Giuseppe Catalfamo
in Frasi & Aforismi (Scienza e tecnologia)
Per affacciarsi "oltre" non è la velocità della luce che bisogna "sfidare", ma quella del "pensiero".
Composta venerdì 24 settembre 2010
Per affacciarsi "oltre" non è la velocità della luce che bisogna "sfidare", ma quella del "pensiero".
Pensava che fossi un fattore di stimolo sul suo nastro della realtà, disse fra se. Così ha creduto che sarei morta quando lui fosse "morto". Che strano, riflettè. Perché mai lo avrà pensato? Non aveva mai avuto contatti con il mondo reale; aveva "vissuto" in un mondo elettronico tutto suo. Che strano.
"Signor Danceman" disse quando il collegamento con l'ufficio venne stabilito. "Poole è andato. Si è autodistrutto proprio di fronte a me. Sarà meglio che venga qui."
"Finalmente ce ne siamo liberati."
"Sì, è contento?"
"Manderò un paio di uomini dal negozio", rispose Danceman.
Dietro la donna, vide Poole che giaceva accanto al tavolo della cucina. "Vada a casa a riposarsi" disse, dandole istruzioni. "Deve essere stanca dopo tutto questo."
"Sì. Grazie, signor Danceman." Sarah riagganciò e resto lì, immobile, senza uno scopo. Fu allora che notò qualcosa. Le mie mani, pensò. Le tenne alzate. Come mai riesco a vedere attraverso le mie mani?
Anche i muri della stanza stavano diventando confusi. Tremando, tornò dove giaceva l'inerte robot e rimase accanto a lui, non sapendo cosa fare. Attraverso le sue gambe vedeva la moquette, poi la moquette si fece confusa, e lei vide, attraverso essa, ulteriori strati di materia che si disintegravano. Forse se riesco a fondere insieme le due estremità... pensò. Ma non sapeva come. E anche Poole stava cominciando a svanire. Il vento del primo mattino le soffiò addosso, ma Sarah non lo senti; ormai aveva quasi smesso di sentire.
Il vento continuò a soffiare.
Guardando l'universo, sia dal punto di vista "Spaziale", come insieme di luoghi, sia dal punto di vista "Temporale", dove più universi si differiscono l'uno dall'altro anche solo per "un secondo", avvertiamo l'incapacità di trovare un punto di inizio e uno di fine, cosa c'era prima e cosa ci sarà dopo...
È nella natura del processo evolutivo il dar vita a forme sempre nuove e più elevate che non erano in alcun modo prestabilite, e neanche solo contenute, negli stadi precedenti da cui esse hanno avuto origine.
La conoscenza non esiste: è solo un accordo fra stupidi.
La ricerca scientifica è vedere ciò che tutti hanno visto, ma pensando ciò che nessun altro ha pensato.
Quello che avrebbe dovuto essere di spugna, diventa un mattone.
Due sicurezze aveva il misero essere umano.
Quella di dover morire e la certezza della maternità.
Da ieri ci han tolto la più lucente.
Il progresso tecnologico diventa obsoleto nell'istante del concepimento.
Non lasciatevi irretire quando vi dicono che c'è un pianeta lontano 150 milioni d'anni luce con la stessa conformazione della terra, quando teorizzano sul 15esimo satellite di Saturno, Titano, forme di vita nelle profondità dei ghiacci.
Tutto è basato su calcoli matematici che hanno la stessa valenza cognitiva di quando si scrisse l'Apocalisse sostenendo che la Terra era piatta.