Le migliori frasi inserite da Alberto Iess

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Scritta da: Alberto Iess
Non appena l'idea dei Diluvio si fu chetata, una lepre si fermò nei trifogli e fra le campanelle mobili, e disse la sua preghiera all'arcobaleno, attraverso la tela del ragno.
Oh! Le pietre preziose che si celavano - i fiori che guardavano già.
Nella via principale, sporca, si eressero le mostre delle botteghe, e vennero tratte le barche verso il mare, digradante, lassù, come nelle stampe.
Il sangue scorse, in casa di Barbablù, nei macelli, nei circhi, ave il suggello di Dio illividì le finestre. Il sangue e il latte scorsero.
I castori edificarono. I masagrans fumigarono nei caffè.
Nella grande casa di vetri, ancora grondante, i fanciulli in gramaglie guardarono le meravigliose immagini.
Una porta sbattè; e sulla piazza dei villaggio, il fanciullo girò le braccia, compreso delle banderuole e dei galli dei campanili d'ogni luogo, sotto lo splendido acquazzone.
La signora ** collocò un pianoforte nelle Alpi. La messa e le prime comunioni furono celebrate ai centomila altari della cattedrale.
Le carovane partirono. E lo Splendide-Hôtel fu costruito nel caos di ghiacci e di notte del polo.
Da allora la Luna udì gli sciacalli piagnucolanti nei deserti di timo - e le egloghe in zoccoli brontolanti nel frutteto. Poi, nel bosco violetto, germogliante, Eucari mi disse che era primavera.
Pullula, stagno; o schiuma, scorri sul ponte e passa al disopra dei boschi; drappi neri e organi, lampi e tuono, salite e rotolate; acque e tristezze, salite e risollevate i diluvi.
Poiché da quando si dissiparono - oh, le pietre preziose che ci sotterrano, e i fiori aperti! - è, una gran noia! E la Regina, la Strega che accende la sua bragia nel vaso di terra, non vorrà mai raccontarci quello che sa e che noi ignoriamo.
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    Scritta da: Alberto Iess
    "Dove se n'è andato Dio?" Gridò "ve lo voglio dire! L'abbiamo ucciso - voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all'ultima goccia? Chi ci dette la spugna per cancellare l'intero orizzonte? Che mai facemmo per sciogliere questa terra dalla catena del suo sole?"
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      Scritta da: Alberto Iess
      Così, sperimentando della vita gli zuccheri e i veleni, cominci a confonderli. Inizi a spaventarti del bello, ad abbracciare il controverso. Inietti nelle tue abitudini quelle realtà indigeste, che procurano nuova linfa alla mente. Cresci in te quella spietata ragione che sbeffeggia la morale e banchetta con il nonsenso. Sputi sulla vita semplice, ti allucini con l'oro.
      Composta domenica 17 ottobre 2010
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