Scritta da: Alessia Porta
Ho ancora cicatrici ben visibili, cucite come fiori, sono la bellezza dei miei giorni ormai trascorsi, sono il mio orgoglio.
Composta lunedì 20 maggio 2013
Ho ancora cicatrici ben visibili, cucite come fiori, sono la bellezza dei miei giorni ormai trascorsi, sono il mio orgoglio.
Ne varrà sempre la pena abbandonare le tue paure sul ciglio della strada.
Da piccoli ci dovrebbero insegnare l'arte di restare, è restando che si ama.
Regalatemi problemi altrui, voglio uscire da me stessa.
A far l'amore sotto le stelle, si rischia poi di non voler vedere la luce del sole.
Per me l'amore è il contrario di tutto. È il contrario di svegliarsi la mattina di cattivo umore. È il contrario di sentirsi troppo sicuri di sé. È il contrario di piacersi a tutti i costi. È il contrario di dirsi "sei la persona giusta". È il contrario di una chiamata fatta alla solita ora. È il contrario di una sera programmata. È il contrario di un regalo per il mio compleanno. È il contrario di un viaggio in una meta conosciuta. È il contrario di una sciarpa in inverno, o di una giornata al mare in estate. L'amore per me, è il contrario di tutto, di tutto ciò che conosco già. È tutto quello che non mi aspetto. È tutto quello che ancora riesce a stupirmi.
Si scrive per sé, si scrive di sé, si scrive nonostante i se.
Disinnamorarsi è come perdere la memoria. Non ricordi il perché di certi gesti. Non ricordi come si parla all'amore. Amnesia totale. L'abbraccio protettivo, diventa quasi una minaccia. Rifiuti tutto quello che siete stati. Te ne liberi. Te ne distacchi. Non senti il bisogno di ricordare. Ti disinnamori. Non c'è un motivo preciso. Abbandoni quella memoria, abbandoni quella parte di te.
Si dovrebbe istituire la giornata del silenzio. Il silenzio quello vero. Per un santo giorno tutti zitti. Nessun "ciao", "buongiorno" o "buonasera". Nessuna parola di cortesia, nessun insulto, nessuna telefonata per strada, o tra le corsie di un supermercato, nessuno spreco di fiato. Cosi se proprio ci teniamo a dimostrare qualcosa, siamo costretti ad agire, a prendere carta e penna e scrivere, a salire in auto e presentarci di persona, a suonare un campanello con un sorriso, con il broncio, o quel che ci pare. Non ci sarà il bisogno di parlare. Per un solo giorno, forse, non daremmo per scontato il valore delle parole.
Sarà che amo giocarci con le parole, sentirle un può mie e renderle uniche ed irripetibili. Non perdono chi invece, prende le mie parole e me le rivolta contro. Per quanto mi riguarda, le parole sono proprietà privata, tu puoi avere solo il permesso di ascoltarle, ma mai e poi mai di storcerle e farle tue. Quello no. Non lo perdono a nessuno.