Scritta da: Andrew Ricooked
Le persone più silenziose sono di solito quelle che hanno la più alta opinione di sé.
Composta sabato 15 maggio 2010
Le persone più silenziose sono di solito quelle che hanno la più alta opinione di sé.
Voglio andare in nomination. Nominatemi per favore, e che il pubblico da casa o chi che sia, faccia la giusta scelta di votarmi. Non ho più voglia di giocare. Grazie.
Se è tanto grande il tuo desiderio di avvicinarti a Dio, allora muori.
[...] Solo lentamente, tra le sue crescenti ricchezze, Siddharta aveva preso qualcosa delle maniere degli uomini-bambini, qualcosa della loro puerilità e della loro timidità. Eppure li invidiava, li invidiava tanto più quanto diventava simile a loro. Li invidiava per l'unica cosa che a lui mancava e che loro possedevano, per l'importanza che essi riuscivano ad attribuire alla loro vita, per la passionalità delle loro gioie e delle loro paure, per l'angoscia ma dolce felicità del loro stato di innamorati eterni. Di sé, di donne, dei loro bambini, di onori e di ricchezze, di progetti e speranze, sempre questi uomini sono innamorati. Ma appunto questo egli non riusciva ad imparare da loro, questa gioia infantile e questa infantile follia.
Meglio maledetti che rimbambiti.
Mi manca tanto di tutto quello che non ho mai avuto, e ne ho fin sopra i capelli di quello che ho adesso.
Anche se la mia vita fa schifo, la devo smettere di prendermela senza motivo con gli altri.
[...] Che cosa pensi della morte, Ray?
Penso che la morte è la nostra ricompensa. Quando moriamo andiamo dritto al Cielo del Nirvana e questo è quanto.
Ma supponiamo che torni a nascere nel più profondo dell'inferno e che i diavoli ti ficchino in gola delle palle di ferro rovente.
La vita già m'ha ficcato in bocca un piede di ferro. Però credo non sia altro che un sogno imbastito da qualche monaco isterico che non comprendeva la pace del Budda sotto l'albero Sacro né quanto a questo la pace di Cristo che guarda dall'alto le teste dei suoi carnefici e li perdona.
Cristo ti piace assai non è vero? [...].
Non si può vivere in questo mondo, ma non c'è nessun altro posto dove andare.
Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d'orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d'azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta. Io l'avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.