Scritta da: Antonino Gatto
La felicità la vivo ogni giorno, semplicemente guardandola negli occhi!
Composta sabato 9 aprile 2011
La felicità la vivo ogni giorno, semplicemente guardandola negli occhi!
Chi beffeggia l'altrui pensiero,
senza averne capacità e merito,
sarà martire della sua stessa vita,
che vivrà in battaglia col proprio ego!
Sogno un mondo sano e pulito, dove ogni abitazione sarà in grado di autoprodurre più energia di quella consumata, cedendo l'eccedenza in rete, gratuitamente alle abitazioni limitrofe che ne avranno più bisogno.
Un mondo dove nessun rifiuto sarà sprecato, dove si potrà circolare senza inquinare ed a costo zero.
Un mondo dove non si respirerà altro che aria pulita, e dove non saremo costretti a lavorare per vivere, ma si lavorerà per passione e per occupare il proprio tempo libero.
Un mondo dove regnerà la cultura, il rispetto, e la pace.
Un mondo dove non mancherà il cibo, e la qualità di vita sarà altissima, e la morte sarà una scelta e non più un evento imprevedibile.
Il mondo che vorrei lasciare ai miei Figli!
L'amore è tutto quello di cui hai bisogno quando rinunceresti a tutto il resto.
Ci è bastato solo un attimo
e complici silenti,
i nostri indomabili occhi,
si sono scambiati le passioni,
che arderanno di sogni le prossime notti.
Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Che schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
l'Italia chiamò.
Noi fummo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
l'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
il suolo natio:
Uniti per Dio,
chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
l'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
i bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
i Vespri suonò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
l'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevè, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
l'Italia chiamò.
Passerà molto tempo,
prima che le acque
intorbidite dalla tua presenza,
scorrano via lungo il torrente
della mia vita.
Comunque, un giorno,
torneranno cristalline,
e diverranno
una fresca e pura fonte
per dissetare tutti coloro
che mi incontreranno
lungo il cammino.
Io perso nei tuoi occhi, che fissano l'orizzonte,
mentre di me si nutre l'aurora!
La storia è una porta ormai chiusa,
e noi con in mano una chiave,
che crediamo ci porti più avanti,
mentre è indietro che dovremmo guardare.
I tuoi occhi
mi dicono di te,
quello che i tuoi silenzi
vorrebbero nascondermi,
e non dovrò svelarti questo mio segreto,
perché lo hai già letto
nei miei occhi.