Tu non devi pensare a quel che provi per me, devi pensare se ti piace come ragiono, come vivo, come mi comporto, e soprattutto in cosa credo.
dal libro "Il giorno in più" di Fabio Volo
Tu non devi pensare a quel che provi per me, devi pensare se ti piace come ragiono, come vivo, come mi comporto, e soprattutto in cosa credo.
La cosa più fastidiosa quando mandi un messaggio a una persona a cui tieni è che dal momento dell'invio parte il conto dei minuti. Rispondi, rispondi, rispondi. Non ha risposto. Magari ha il telefono spento. Che faccio chiamo, faccio uno squillo per vedere se è acceso? E se poi è acceso? Messaggio più chiamata: divento pesante. Chiamo con anonimo. Solo che se faccio uno squillo e poi metto giù capisce che sono io che controllo. Lo capisce? Sì, lo capisce. A volte i minuti non sono solo minuti, sono reincarnazioni di vite.
Tutti i colori che ho dentro non sono ancora stati inventati.
La bellezza delle parole non è data dalle labbra da cui escono, ma dall'anima che si mette nel pronunciarle.
Spera sempre che ogni giorno sia migliore del giorno prima.
Parliamo, sorridiamo, sospiriamo, scriviamo di ciò che non abbiamo ancora detto. Aspettiamo speranzosi due occhi che ci puntino, che ci osservino. Siamo in attesa di un cervello interessato alle nostre idee. Vogliamo essere ascoltati, scoperti, salvati.
I discorsi più belli sono quelli dove il silenzio diventa emozione, i baci passione, l'amore poesia dei sensi.
Scrivimi, scrivimi adesso, ho fame delle tue parole che non posso più sentirli. Sei scomparso dalla mia vita ma non dai miei pensieri. Scrivimi una parola, mi basta, mi sazio leggendo, mi sazio pensando a te, al vecchio noi.
Questo nostro mondo è diviso in vincitori e vinti, dove i primi sono tre e i secondi tre miliardi. Come si può essere ottimisti?
Viviamo in un'epoca dove le cose superflue sono le nostre uniche necessità.