Scritta da: Raffaella Frese
Non arrenderti sarebbe troppo facile, tutti sanno farlo. La sfida più grande è combattere, è cadere e sapersi rialzare sempre; con dignità e coraggio.
Composta mercoledì 21 agosto 2013
Non arrenderti sarebbe troppo facile, tutti sanno farlo. La sfida più grande è combattere, è cadere e sapersi rialzare sempre; con dignità e coraggio.
Il 17 era ieri,
ma oggi è già il 19,
il 18 doveva essere il giorno della mia fortuna,
è passato oltre,
è il giorno tirato a sorte,
il giorno saltato.
Saggezza. Una mattina gelida, un vecchio autobus cigolante. Il freddo pallido in due volti anziani, contratti dalla fatica. Due vecchie si consolano, stringendo sul mento le cocche di un fazzoletto sdrucito. Una sorride e sussurra: "Adesso, a casa, un bel cappuccino bollente e un pezzo di pane. E la vita ricomincia". L'altra s'acquieta.
Sei infinitamente fulgente.
E mi resi conto che la realtà dipendeva da come decidevo di affrontarla.
Per avermi non dovete possedermi.
Sai un giorno sarai felice e ti guarderai indietro. Quasi non ci crederai nel renderti conto che milioni di cose che pensavi fossero insuperabili adesso ti fanno sorridere. E sì, sei riuscita ad andare avanti, con grande dignità hai lottato, hai pianto quasi orgogliosa delle lacrime. Hai varcato porte, abbattuto muri e risanato ferite, ed eccoti la adesso a guardare tutto questo dietro te con uno splendido sorriso.
Puoi aver scritto le più belle pagine d'amore della tua vita, ma se non sono state lette e capite, restano scritte sulla sabbia, e stai a guardare mentre un'onda più forte le cancella e le porta via nell'universo mare.
Amare è stupido e noi siamo tutti idioti.
Mi manchi, praticamente non ce la faccio più. Mi manchi anche se ci conoscevamo da poco tempo, mi manchi da far schifo, tanto che non riesco a fare e pensare ad altro. Non mangio più, non dormo più, scrivo e penso soltanto di te. Sei un po' come un'ossessione ormai, sono dovuto andare in cura per tentare di toglierti dalla mia testa. Ma ormai non ci sei più e forse non ci sei mai stata, ma io comunque ti aspetto. Sono un fottuto cazzo di errore che cammina, ormai mi conosco bene quando mi importa veramente, distruggo tutto sempre. Ho sbagliato alla grande con te, ti ho trattato malissimo e ti ho ferito, ci siamo feriti a vicenda. Ho cercato di salvare il salvalbile ma giustamente te ne sei sbattuta il cazzo. Non so se mi pensi ma mi diverto a immaginare che tu lo faccia, che io e te possiamo tornare indietro al giorno in cui ci siamo conosciuti e non fare gli stessi errori e vedere come sarebbe potuta andare. Fatto sta che io mi sto punendo per questo. Ma ancora ti aspetto, non si sa mai. Ti aspetto e penso che, pericolosamente testardo e masochista come sono, potrei non smettere mai di farlo.