Scritta da: Elisabetta
in Frasi & Aforismi (Arte)
Il lavoro del pittore non finisce col suo quadro: finisce negli occhi di chi lo guarda.
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Il lavoro del pittore non finisce col suo quadro: finisce negli occhi di chi lo guarda.
L'evoluzione passa attraverso porte strette e poi chi sa se sono le porte giuste? Probabilmente sono le uniche.
Nella rete non c'è notte e non c'è giorno, non c'è alto e non c'è basso, non c'è corpo e non c'è calligrafia, c'è solo il bit, che viaggia e che prende la forma che gli vogliamo dare.
Internet non è solo un veicolo, è una forma di cultura. La rete è innanzitutto un concetto filosofico.
La mia è sempre di più la lingua dei viaggiatori e chi decide di ascoltarmi deve sapere che io sono uno che racconta mondi che ha visto e mondi che vuole vedere, e che non conosco a fondo la lingua del posto, la lingua degli stanziali, strimpello strumenti e parlo male diverse lingue e di volta in volta ho bisogno di musicisti e di interpreti per metter su le tende nel luogo e restare finché non mi riprende il senso di irrequietezza che mi porta a fare di nuovo i bagagli e partire.
Sentire il corpo, ascoltarlo, muoversi, sentirne i lamenti e scoprine i punti forti, sentirsi con il corpo dentro il paesaggio e confondere la fatica della pedalata con la fatica della terra che gira su se stessa e poi intorno al sole fino a girare come se fosse un anello della concatenazione dei satelliti e delle stelle degli elettroni e dei nuclei e scoprire nel movimento rotondo la chiave del movimento in avanti.
La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare.
Sono come Woody Allen: credo nel sesso e nel decesso.
Non c'è alcun divertimento nell'odio quando tutta la rabbia risiede da una sola parte.
Non sollevare il velo dipinto che quelli che vivono chiamano vita.