Scritta da: Francesca Alleva
in Frasi & Aforismi (Ricordi)
Leggere vecchi se stessi che si raccontavano e riconoscersi, ritrovarsi, imparare ad amarsi.
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Leggere vecchi se stessi che si raccontavano e riconoscersi, ritrovarsi, imparare ad amarsi.
Il foglio bianco è, e sarà sempre, la mia maledetta benedizione.
Chi si conosce bene sa quali punti di se stesso toccare e di cosa godere. E non si scade solo nel mero doppio senso, perché conoscersi, sapere fin dove ci si può spingere, di cosa parlare e quali punti invece nascondere, aiuta l'uomo a scegliersi la compagnia e a muoversi tra le parole, così come dovrebbe essere tra le lenzuola.
Scrivo per rifugiarmi e leggo per ritrovarmi. E viceversa.
Far finta di lottare per sentire le tue mani afferrare i miei polsi, poi baciarsi più forte di prima; cadere, e rimanerci, come se il pavimento fosse il posto più adatto.
Finto buonismo, amici di tutti, calma apparente, quieto vivere, ipocrisia, mani avanti, controllo, manipolazione, calcolo, tanta gente. Io non ci sto, meglio quattro amici che una folla di sconosciuti.
Una delle domande più difficili a cui rispondere è "come stai?" quando non vorresti pensarci nemmeno tu.
Quando la vita ti sorride è per farti pesare meno il prossimo tiro che sta per tirarti.
Le emozioni della notte rimangono alla notte o, se le vuoi trasportare alla luce del sole, devi essere capace di farle brillare più di lui.
Uno scrittore che dice "io" non parla solo di sé ma di e per tutti quelli che nel suo inchiostro si ritrovano.