Scritta da: Francesca Alleva
Io stanotte dormo armata. Non ho pistole sotto al cuscino o coltelli sul comodino. Ho un pianto acido che ti cancella pian piano e un sorriso amaro che ti allontana di più. Dormo, armata di me.
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Io stanotte dormo armata. Non ho pistole sotto al cuscino o coltelli sul comodino. Ho un pianto acido che ti cancella pian piano e un sorriso amaro che ti allontana di più. Dormo, armata di me.
Io sono quel tipo di persona che ti parla dell'amore in modo disilluso, ma ha il cuore che di sfuggita guarda fuori da quella cazzo di finestra per vedere se sta passando l'uomo giusto.
Dove sono finiti gli uomini che invitano a ballare le ragazze sedute sulla panca? Dove sono finite le donne che, su quella panca, guardano negli occhi e non il cellulare?
Il rock, il metal. Le piste. Hai mai visto una pista rock, una pista metal? Ci stanno sempre minimo due generazioni. I giovani e la vecchia guardia. Hai mai visto una pista house, commerciale? Solo giovani. Giovanissimi. Nessun pregiudizio, ma io preferisco una musica che unisce le età e il divertimento, non solo le parti intime.
Il rock, il metal. Le piste. Hai mai visto una pista rock, una pista metal? Ci stanno sempre minimo due generazioni. I giovani e la vecchia guardia. Hai mai visto una pista house, commerciale? Solo giovani. Giovanissimi. Nessun pregiudizio, ma io preferisco una musica che unisce le età e il divertimento, non solo le parti intime.
Anche guidando in pieno sole estivo, musica, aria condizionata, programmi per il pomeriggio e una gran serata alle spalle mi fermo al semaforo, mi squadro lo sguardo sotto l'eye-liner e penso: sola.
Voglio una moto. Con questa andrei in giro per concerti, a far lavori dove capita per pagare benzina e prossimo evento musicale. Voglio morire schiacciata dalla musica, in un concerto. Sola, dove sola non sarei mai.
E non darò mai più in custodia i miei sogni; troppe mani li hanno esposti al sole, offuscandoli e impedendo loro di brillare nella notte.
Ad un certo punto, durante la notte, che io stia lavorando, guardando la tv, scrivendo, leggendo, mi viene naturale abbassare le luci. Quasi iniziano a darmi fastidio, mi metto "all'ombra" di un'abat-jour, mi rintano nella luce del computer o della tv; dò spazio al buio. Ad un certo punto della notte la notte stessa si stanca di star fuori e bussa al vetro, come un amante con i sassolini, ed io non sono in grado di lasciarla fuori. Ad un certo punto della notte io mi riconcilio con il buio e mi stendo con il silenzio.
E si sente fuori posto lei, spesso e volentieri. Sensazioni inspiegabili che la colgono improvvisamente appena sfila le cuffie e si ferma ad ascoltare il mondo. Stomaco chiuso, smarrimento. Dov'è e perché. Smarrita. Chiusa. Desidera amore ma non lo elemosina. Mai. Si abbraccia la pancia e si sente un po' più al sicuro nelle sue stesse braccia; perché chi è al sicuro con se stesso, è ad un passo dalla più bella storia d'amore.