Scritta da: Maria Elena Caprara
L'omerico Ulisse: come lui, mi ero rifugiato in una (provvisoria) sicurezza, potendo dire di essere Nessuno.
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L'omerico Ulisse: come lui, mi ero rifugiato in una (provvisoria) sicurezza, potendo dire di essere Nessuno.
Non occorre dover passare la porta del Paradiso per poter incontrare un angelo.
Pur fra le risa il cuore può esser triste e la gioia può mutarsi in dolore.
Quando tutto cade giù, quando i tuoi sogni sono infranti, quando anche il cielo piange con te, non credere che tutto è perso... si tratta solo di lacrime e pioggia, che scivolano via dalla pelle, lasciando una piccola cicatrice sul tuo cuore.
Aveva senso proseguire? Lì non c'era niente. Nient'altro dei ricordi che avrei potuto rievocare a piacimento, se fossi stata capace di sopportare il dolore che scatenavano. Fui sorpresa da una sensazione che mi congelò. Quel luogo non aveva niente di speciale senza di lui. Benché non avessi aspettative precise, sentivo che nel prato non c'era atmosfera, non c'era niente, era un luogo come un altro. Come negli incubi.
Non mi concedevo mai di pensare a lui. In questo cercavo di essere molto rigida. Ovviamente, ogni tanto cedevo; infondo ero un essere umano. Ma pian piano ci avevo fatto il callo, tanto da riuscire a evitare il dolore per giorni interi. Il prezzo da pagare era un interminabile annebbiamento. Tra il dolore e il nulla, avevo scelto il nulla.
Benché il mio obiettivo sia comprendere l'amore, e benché io soffra a causa delle persone a cui ho concesso il mio cuore, vedo che coloro che hanno toccato la mia anima non sono riusciti a risvegliare il mio corpo, e coloro che hanno accarezzato il mio corpo non sono stati in grado di raggiungere la mia anima.
Potrei chiudere la porta... e affondare.
Ora che sento tutto il peso di noi, mi sembra di non avere più un cuore, di non poter più respirare... potrei ripensare ai nostri momenti dolci che ancora mi sorridono... potrei... potrei... quanti dubbi. L'unica certezza è che io ho amato, io ho vissuto. E continuerò a farlo, sempre.
Il ricordo è un modo d'incontrarsi.
Stelle, bellissime stelle. Nude stelle in quel cielo notturno. Lontane stelle. Dannate stelle che sanno.