Scritta da: Francesca Zangrandi
Alcune persone riescono a piangere solo tramite gli occhi di altri.
Composta martedì 3 luglio 2012
Alcune persone riescono a piangere solo tramite gli occhi di altri.
Si arriva a un certo punto dove dolore, rabbia, paura, ansia si mescolano e si fondono diventando un tutt'uno.
Si arriva a un certo punto dove si è impotenti.
Non ti lascio andare!
Non ti lascio andare!
Si arriva a un certo punto dove la vita sembra scivolarti via
In quel momento.
La sento...
la forza!
Non ti lascio andare!
Lo vedo distruggersi e non posso raggiungerlo.
"Mi devi lasciare andare"
Non posso!
Lo vedo distruggersi e non posso sfiorarlo...
"Ci riuscirò".
Io vivo di paure ma ho imparato che la cosa più forte della paura è la voglia di vivere.
Quel vivere che non è solo respirare, ma vivere le proprie emozioni.
Emozioni che con grande sforzo cercavo di controllare, eppure controllare l'amore, il dolore, ci rende macchine. Volevo essere una macchina per non soffrire più, e meno male che dentro di me o su in cielo qualcuno vuole che io ami e provi emozioni con tutta me stessa.
Ho paura?
Si! Ho tanta paura ma la vita cos'è senza l'amore, il dolore o la morte?
Privarmi della vita, nel senso emozionale, per paura della morte non è già morire un po'?
I miei attacchi mi hanno fatta sentire viva nuovamente.
Per anni non ho più parlato a cuore aperto e ho voglia di farlo con te.
Sono molto debole in questo periodo,
sto soffrendo molltissimo e non è vero un cazzo che sto bene.
Sto male per Martina, molto male per mio padre e ora per Vienne
Non sono forte ora, non sono un cazzo forte!
Continuo solo a piangere!
Stavo meglio prima, quando mi vestivo e truccavo pesantemente gli occhi di nero,
quando nei disegni usavo il sangue e mascheroni allucinanti.
Stavo meglio prima perché era l'espressione reale di ciò che provavo.
Ora sto solo mentendo a me stessa credendo di essere forte quando non lo sono... Ho bisogno di essere onesta con me stessa, di piangere con voi, di gridare, deprimermi e essere incazzata ma sinceramente senza maschere.
Ho cercato di anestetizzare me stessa e meno male che soffro di attacchi di panico.
Attacchi che non me lo permettono.
Loro sono la mia parte migliore...
ironia della sorte...
loro sono il meglio di me.
Puoi andare via quando vuoi e come vuoi.
Hai deciso di andartene sputando veleno, cercando di buttarmi a terra dopo che sai che è un periodo molto difficile per me.
Fai pure!
Colpisci!
Sono qui, non scappo!
Prova a farmi crollare...
non cado, soffro ma non cado.
Non starò al tuo gioco, potrei ma non lo farò.
Vai pure sputando veleno, non mi tocca.
Oramai ho l'antidoto.
Ho visto tanta gente cambiare per amore e pochi farlo per intelligenza.
I miei principi scorrono nel mio sangue... e lo purificano.
Te pensi sempre che le mie reazioni siano arrabbiature, siano un modo per criticarti senza capire mai che sono ferite.
Parlo sempre delle ferite che ricevo e mai di quelle che do.
Perdonami, penso che ci siamo feriti a vicenda ma la tua maschera non mi ha mai fatto capire quanto io abbia ferito te.