Scritta da: Francesco Saudino
Aspettai, come ogni anno, l'inverno, e la neve. Che bella la neve. In un certo senso mi ha sempre acquietato provare sulla mia pelle un gelo intenso come quello nel mio cuore.
Composta giovedì 23 novembre 2017
Aspettai, come ogni anno, l'inverno, e la neve. Che bella la neve. In un certo senso mi ha sempre acquietato provare sulla mia pelle un gelo intenso come quello nel mio cuore.
Tutti gli errori prima o poi si pagano. C'è un tipo di errore che però paghi più di altri. Quello che ti tiene sveglio la notte pensando quanti altri ne avresti evitato se solo non avessi commesso quell'unico, gigantesco errore.
Quando scegli di piacere invece che piacerti vivi di felicità riflessa, soffocando te e chi ti sta accanto.
Quanto impari dalle delusioni vale molto più di quanto guadagni da un amore. Impari ad essere forte, a non cercare più nessuno perché di nessuno hai bisogno. Quando vieni deluso così tante volte, diventi immune all'amore, immune al dolore che non sia già nel tuo cuore.
Bisognerebbe abbandonare quel cliché secondo il quale le donne non sanno ciò che veramente vogliono; in verità lo sanno benissimo. E saprebbero, se istigate, descriverti passo passo ogni dettaglio del loro uomo ideale, qualcosa chiaramente di perfetto, e per questo inesistente. Il vero problema delle donne, è che nei rari casi in cui trovano quel qualcuno che almeno in parte risponde ai propri desideri, per un malsano masochismo che le accompagna da tempi immemori, non basta, non è sufficiente, per poi farsi bastare lo stereotipo opposto di uomo. Questo è il difetto di voi donne, non potendo avere la perfezione, vi accontentate dell'esatto opposto.
I miei fallimenti in amore si riassumono in una sola parola: Tempismo. Becco le ragazze sempre in quel momento tra uno stronzo ed il prossimo dove "non me la sento di iniziare una storia, sto bene da sola, non voglio impegnarmi, gli uomini sono tutti uguali". Poi o non ho la pazienza necessaria di attendere o non sono abbastanza stronzo per essere io quello successivo.
Che spreco d'amore innamorarsi di chi non ci ama abbastanza.
Non ho mai scommesso sui cavalli, ma mi è sempre piaciuto pensare alla vita come a un'ippodromo e l'amore come a una corsa. Se punti sul cavallo giusto, vinci. Il punto in verità è che non esistono cavalli vincenti, non se ne esce mai vincitori. La vita è più un'arena, come quella degli antichi romani, e noi siamo gladiatori. Combattiamo, sudiamo, soffriamo, e alla fine, chi prima, chi dopo, cadiamo tutti. E se pensate che la vera sconfitta non sia cadere, quanto più non rialzarsi, vi sbagliate di grosso: quelle sono le scelte più ovvie, e chi si rialza lo fa solo in attesa che un altro colpo venga sferrato, e cada di nuovo. La vera sconfitta la vivi quando hai tanta paura sia di cadere che di rialzarti: resti a terra, ti fingi morto, eviti ogni contatto, ogni rischio e sopravvivi. Non vivi, ma sopravvivi. Così la vita, così l'amore, quando hai sofferto tanto da aver paura di vivere e d'amare, sopravvivi.
È bello, ogni sera prima di dormire, portare con se un ricordo diverso. È triste pensare ora non siano altro che ricordi, ma ancor più triste è pensare che un giorno non li ricorderai più...
Quando tutto va storto, la cosa peggiore che possa capitarti, è pensare che quello sbagliato sei tu.