Scritta da: Francisco Junior Bautista
Ti è mai capitato di prendere una decisione, di portarla molto avanti, e poi chiederti che forse non era proprio quello che volevi?
Composta martedì 6 settembre 2011
Ti è mai capitato di prendere una decisione, di portarla molto avanti, e poi chiederti che forse non era proprio quello che volevi?
Si finisce sempre col trovare un pretesto per chiudere una situazione.
E puntualmente arrivano quei periodo in cui ti senti un morto che cammina, triste, malinconico. Hai la sensazione di vivere una vita insoddisfacente, grigia, monotona, quasi come se fossi stato costretto a vivere in questo modo, come se non ci fossero alternative. Non riesci ad assaporare nulla, non riesci a goderti nemmeno quei pochi momenti felici, tanto il vuoto che senti dentro, e non intendo quello sentimentale, ma vuoto assoluto, zero emozioni. E così passano i miei giorni, senza che io ne trovi un senso.
Perciò lei ha fatto la cosa giusta?
Dipende a chi lo chiedi.
Il non avere nulla da fare è piacevole solo quando si dovrebbe fare qualcosa... Nel mio caso, è semplicemente una gran rottura.
Il mio odio per la sconfitta, supera di gran lunga la mia voglia di vincere.
Non mi credi perché non sono convincente? Ti dico solo una cosa: Le bugie lo sono.
Se non sono convincente, non significa che ti stia mentendo.
Alla fine, le persone che dicono di tenere più a te, sono quelle che aspettano una qualunque scusa per dileguarsi. Meglio farsi il callo.
L'amore forzato, quello portato avanti solo per cause di forza maggiore, come soldi, abitudine, convenienza, famiglia, paura di star soli o peggio, paura del giudizio altrui, è come un palazzo privo di fondamenta, pronto a crollare da un momento all'altro. Più o meno è come il fumo, danneggia gravemente l'individuo e chi gli sta attorno. Dicono che l'amore non basti, figuriamoci quando manca persino quello.