Scritta da: Gabriela Pannia
Incontro più gente intenta a mostrare d'essere felice che gente felice sul serio; questa cosa dell'apparenza, sostituita alla sostanza, ci sta letteralmente sfuggendo di mano.
Composta venerdì 7 aprile 2017
Incontro più gente intenta a mostrare d'essere felice che gente felice sul serio; questa cosa dell'apparenza, sostituita alla sostanza, ci sta letteralmente sfuggendo di mano.
Cerco, scelgo e tengo con me solo le persone col sole dentro; appagano il mio perenne bisogno d'estate.
Ogni fiore sbocciato tra i ciuffi color smeraldo del prato è il segno che, nonostante tutto, vi è ancora una ragione per sperare.
Giunge il buio, s'affaccia la luna e più facilmente confondi o perdi le strade del mondo; ma è di notte che, solitamente, scopri o ritrovi le strade dell'anima.
La tua felicità dipende molto da chi frequenti, moltissimo da ciò che fai e, ancor di più, da chi tu sei.
Non sei tu a decidere se cambiare per amore; è l'amore che ti cambia, senza che tu possa contestare, progettare, dire o farci nulla.
Forse la vita non è che questo: un viaggio dal percorso arcano, che ti consuma fuori e, nel frattempo, ti costruisce dentro.
Stanotte spalanca le finestre, e lascia che l'anima se ne vada a passeggio in mezzo al cielo; a furia di piroettare attorno alla luna potrebbe inciampare nel più commovente dei sogni.
Guarda fuori: il cielo s'è fatto raggiante, è giorno. È ora di rimettere a letto la notte, scordare buio e timori, respirare una boccata di sole, maturare un pensiero felice, nutrire il cuore di speranza, indossare tenaci propositi quotidiani, sorridere, camminare, correre. Vivere.
Dimenticare da dove si è partiti diventa, ad un certo punto, scordare dove si sia diretti.