Scritta da: Il Menestrello sognatore
in Frasi & Aforismi (Amici)
Qualsiasi Discorso fatto con un Vero Amico non è mai un Discorso Qualsiasi, e le parole non sono a vuoto.
Composta sabato 28 aprile 2012
Qualsiasi Discorso fatto con un Vero Amico non è mai un Discorso Qualsiasi, e le parole non sono a vuoto.
.. Non dirlo mai a nessuna di quante volte ti ho gridato “Ti amo”.. Umiliami raccontandole di quanto ti adoravo .. Deridimi sbeffeggiandole i miei baci .. Offendimi imitandomi delle lacrime che ho versato .. Ma ti prego almeno quei “ti amo” lasciali solo per me! ..
Avevo pensato sempre che il destino fosse scritto solo ed esclusivamente da noi stessi, perché se esisteva un destino scritto ed un Dio che faceva le sue volontà noi eravamo solo dei burattini, ed allora che senso avrebbe avuto vivere? Dio ed il destino si sarebbero potuti fare una partitina a risiko invece di creare tutto ciò.
È che può succedere che un giorno ti svegli e capisci di non aver ancora capito niente di questa vita; che quelle parole erano troppo forti per la tua fragile bocca, che quei gesti erano troppo grandi per il tuo piccolo corpo, che se ti viene fatto del male non ha senso avvelenare anche chi ti sta intorno, che alle malignità devi rispondere con il sorriso più bello che possiedi.
Non confondere le mie buone maniere con il mio carattere. Sono buona ma non sempre, sono dolce ma anche tanto amara, sono gentile ma non con tutti. Un consiglio? Non mettermi mai alla prova!
Quegli sbalzi emotivi erano assurdi, ma ogni volta che cercavo di allontanarlo ero terrorizzata all'idea di riuscirci davvero.
Più in alto, dietro il vetro. Gioia e dolore. Pallina guarda Babi sparire con lui, finalmente incoerente e sincera. Maddalena guarda Step sparire con lei, colpevole solo di non averla amata né di averglielo mai lasciato credere. E mentre i due, freschi d'amore, escono in strada, Maddalena si lascia cadere sul divano lì vicino. Disillusa, da sola, così come da sola si è illusa. Rimane con un bicchiere vuoto fra le mani e qualcosa di più difficile da riempire dentro. Lei, semplice concime di quella pianta che spesso fiorisce sopra la tomba di un amore appassito. Quella rara pianta il cui nome è felicità.
Babi è ancora insonnolita e distratta quando improvvisamente la vede. Non crede ai suoi occhi. In alto, più in alto di tutte, sulla bianca colonna del ponte, una scritta domina le altre, incancellabile. È lì sul freddo marmo, azzurra come i suoi occhi, bella come l'ha sempre desiderata... [...] è lì, in alto, irraggiungibile. Lì dove solo gli innamorati arrivano: "io e te... Tre metri sopra il cielo".
Il citofono suona all'impazzata, Pallina è bianca in volto, tremante, con occhi pieni di lacrime e sofferenza.
Step le si avvicina.
- "Pollo è morto". Poi lo abbraccia cercando di trovare in lui quello che non può più trovare da nessuna parte.
Poco più tardi alla Serra con Babi, Step vede luci lampeggianti intorno a Pollo, senza più la forza di ridere, scherzare... in silenzio gli accarezza il volto e sussurra piangendo - "Mi mancherai".
E Dio solo sa com'è stato sincero.
Settembre. I genitori di Babi le hanno comprato un biglietto per Londra. Si sono messi d'accordo con la madre di Pallina. Vogliono allontanarle da certe amicizie. É bastato poco. Un piano ben congeniato. Una corsa da un amico in questura. I passaporti nuovi. Su quel charter per l'Inghilterra salgono in dua, ma i biglietti, cambiati pochi giorni prima, portano nomi diversi. Pollo e Pallina. Sono quindici giorni indimenticabili per tutti. Per i genitori di Babi. Illusi e contenti, finalmente tranquilli. Per Pollo e Pallina, in giro per Londra, nei pub e nelle disco, spedendo a tutti cartoline comprate a Roma alla Lyon Book, cartoline inglesi, giá firmate da Babi. E Step e lei, lontani da tutti, in quell'isola greca, Astipalea.