"Vuoi sapere che cosa pensavo io?" Mi chiese. Attesi, dissetandomi della sua vista. "Che mi sarebbe piaciuto stare con te, in questi due giorni. È stato interessante conoscere meglio gli altri, e anche la cena di ieri sera è stata divertente, ma... era come se mi mancasse qualcosa. E quando ti ho visto prima sulla spiaggia, mentre mi venivi incontro, ho capito che eri tu che mi mancavi."
Tornai con la mente alle notti in cui ero di guardia e mi immaginavo di stare seduto vicino alla ragazza dei miei sogni, sentendomi in pace con il mondo. Ora capivo che cosa mi era mancato in tutti quegli anni.
Ecco perché preferisco non parlarne con gli altri. Non capirebbero, e io non sento il bisogno di spiegare, semplicemente perché il mio cuore sa quanto sia stato vero. Quando penso a te, non posso fare a meno di sorridere, perché sento che mi hai completato. Ti amo, non solo adesso, ma per sempre...
Ogni giorno è diverso, ogni giorno conta, è unico, anche se a volte tutto questo noi non lo consideriamo. A volte viviamo così distrattamente, che ne so, che è come se quel giorno non ci sembrasse importante. Invece ogni giorno può essere che tutto cambi, che sia quello il nuovo giorno.
L'amore è fatto di cose stupide, di quelle cose che non hanno senso, magari, che fanno sorridere o scuotere la testa ma che in quei momenti diventano bellissime. L'amore è quei messaggi che non vogliono dire niente ma che dicono tutto, che non ci fai caso quando arrivano ogni giorno ma che diventano un'ossessione quando cominciano a mancare.
Se fossimo tutti innamorati, questo mondo sarebbe bellissimo. Che cazzate sto dicendo. Ecco, l'amore ti rende idiota ma bello, la mancanza d'amore ti rende idiota e distruttivo.
Non avevo mai visto la pace così vicina. Allora mi voltai e cercai Nestore, il vecchio e saggio Nestore. Volevo guardarlo negli occhi. E nei suoi occhi vedere morire la guerra, e l'arroganza di chi la vuole, e la follia di chi la combatte.
Ridevano. Ma la verità è che erano giovani, e i giovani hanno un'idea vecchia della guerra. Onore, bellezza, eroismo. Come il duello tra Ettore e Aiace: i due principi che prima cercano ferocemente di uccidersi e poi si scambiano doni. Io ero troppo vecchio per credere ancora in quelle cose. Quella guerra la vincemmo con un cavallo di legno, immane, riempito di soldati. La vincemmo con l'inganno, non con la lotta a viso aperto, leale, cavalleresca. E questo a loro, ai giovani, non piacque mai. Ma io ero vecchio. Ulisse era vecchio. Noi sapevamo che vecchia era la lunga guerra che stavamo combattendo, e che un giorno l'avrebbe vinta chi sarebbe stato capace di combatterla in un modo nuovo.