Scritta da: Giuliana Z.
Non era strano il suo ermetismo. Anche se sembrava espansiva e cordiale, aveva un carattere solitario e un cuore impenetrabile.
dal libro "Cent'anni di solitudine" di Gabriel García Márquez
Non era strano il suo ermetismo. Anche se sembrava espansiva e cordiale, aveva un carattere solitario e un cuore impenetrabile.
La poesia è il canto delle emozioni che trovano spazio fra la quotidianità e l'illusione.
L'amore non deve colmare un vuoto. Se si cerca l'amore perché si è soli si corre il rischio di non incontrarlo. L'amore quello vero è quello che tace, quello che non ha bisogno di parole.
Può accadere che non puoi trattenere le parole, non puoi rinchiuderle o legarle, perché ad alcune di esse piace la libertà. Tu puoi solo scegliere in che direzione lasciarle andare, il momento opportuno e il tempo adatto. Perché una parola detta può tutto, come cambiare la vita di ognuno di noi.
Chissà dove se ne vanno a finire i pensieri quando arriva il sonno!
Ci sono silenzi che non hanno colori: sono quelli che ti piombano addosso, quelli che vorresti non sentire mai, quelli che non sono tuoi ma lo diventano, come quando osservi le sfumature della vita e le fai tue.
Se vuoi vincere affronta il predatore non la paura.
I ricordi sono come piccoli versi di una poesia, sono lì, incisi nella nostra memoria. Ogni tanto riaffiorano per essere nuovamente recitati, ed ogni volta l'interpretazione sarà differente perché diversa è la consapevolezza che diamo alle cose nel tempo che sfugge.
Il silenzio può sembrare indifferenza alla vita anche quando non lo è. E allora c'è bisogno di capire che è solo una carenza di parole, che è solo un voler sfuggire a quelle prove inattese che la vita ci mette di fronte, nell'attesa che il tempo le traduca in essenza.
Il "come" accadono le cose lo possiamo anche dedurre, è il "perché" che rimane sempre lì davanti al suo punto interrogativo.