Scritta da: Giuseppe Cutropia
Gli squali sentono sempre l'odore del sangue. I serpenti... quello della paura.
Composta sabato 2 marzo 2019
Gli squali sentono sempre l'odore del sangue. I serpenti... quello della paura.
Una persona, prima o poi, deve confrontarsi con il dolore che può sopportare il proprio cuore... e con quello cagionato e seppellito dalla coscienza altrui.
L'anima a volte è dipinta da molte incoerenze, tuttavia incorniciata in un'unica verità.
Comprendere il silenzio di un sorriso... è concesso solo a chi ama. Agli altri resterà solo un volto sorridente ma privo della sua anima.
Spesso lasciamo che a parlare sia ciò che ci circonda... finendo per far tacere la nostra anima.
La libertà spesso ci viene servita con l'illusione di esserlo.
Non accorgersi che qualcuno soffre, è già di per sé una forma di cecità. Far di tutto per non vederla felice... è cecità del cuore.
L'abbraccio più bello è quello inatteso. Un abbraccio che ti fa sentire fuori dal mondo, ma dentro un cuore. Protetto... amato. Un abbraccio che lo senti anche quando finisce, ne porti dentro l'emozione, il calore... fin dentro l'anima.
I sogni sono lontani dalla realtà, quanto la realtà lo è dai sogni stessi. Puoi vivere un sogno che diviene realtà e una realtà che possa essere un sogno. Alla fine conta solo chi farà del tuo oggi, un sogno da vivere nel tuo domani. Giorno dopo giorno.
Non so che nome dare a questi pensieri che sfiorano questa notte. Forse dovrei chiamarli ricordi, ma il mio cuore si ostina a chiamarli emozioni. E a lui piace, sì, esserne accarezzato dolcemente. Oh, quel dolce tocco di una mano, ali di un angelo da cui mi facevo sfiorare l'anima. Queste emozioni che forse dovrei chiamare ricordi, lo so. Ma è pur vero che i ricordi sbiadiscono nella mente, mentre tu, che sei emozione rendi il mio cuore un paradiso dal quale nessuno ti può cacciare. Queste emozioni, petali di eterna primavera che mutano in me, come il fiore più raro, tu.
Seduto su questi miei pensieri, sposi di una dannata malinconia, osservo una luna perfetta nella sua interezza. È talmente luminosa, da schiarire questa notte così cupa. La osservo, ma in essa vedo tanta solitudine. Forse perché non vi nessuna stella ad incorniciare la sua bellezza. Ed in lei mi rivedo, anch'io privato della stella più bella ad incorniciare col suo sorriso il mio cuore.