Scritta da: G. De Felice
Capisci di esserti legato davvero ad un posto e alle persone nel momento in cui non sai più distinguere quand'è che stai partendo e quando invece stai ritornando.
Composta mercoledì 24 novembre 2010
Capisci di esserti legato davvero ad un posto e alle persone nel momento in cui non sai più distinguere quand'è che stai partendo e quando invece stai ritornando.
Non ho il potere di regalarti un cuore nuovo. Vorrei, ma sarebbe una bugia prometterlo. Ma se lo vorrai e me ne darai la possibilità, mi sederò sul pavimento al tuo fianco e ti aiuterò a raccogliere uno ad uno i frammenti del tuo. Non per forza un cuore nuovo è più bello di un cuore che, dopo essere andato in frantumi, è stato rimesso a nuovo ed è pronto a riprovarci, a darsi, ad amare. Ancora.
Un paio di occhi, per quanto belli, si possono dimenticare. Una pelle, per quanto morbida, si può dimenticare. Dei lineamenti, per quanto dolci, si possono dimenticare. Ma quegli occhi incastonati in quel viso, racchiusi in quella pelle impreziosita dal ricordo del tuo odore, sono dei semi che crescono rigogliosi nel ricordo di quei giorni, di quella notte.
Fare una valigia non è mai solo fare una valigia. E fare una valigia per partire è diverso che fare una valigia per tornare.
Mi hai guardato negli occhi e per questo ti ho notata. Mi hai saputo parlare in una lingua che sembravamo conoscere solo io e te, e per questo mi hai sedotto. Mi hai sfiorato e per questo ti ho desiderata come mai avrei creduto di poter volere nulla in questo mondo. Mi hai raccolto dal mio angolino di paure ed aperto i miei pugni chiusi, vincendo tutte le mie resistenze con quella tenerezza che ti è stata regalata e mi sono innamorato di te.
Ti ho amato per come mi sono visto nei tuoi occhi, per come mi sono avvertito nelle tue parole, per come mi sono assaporato sulle tue labbra e sfiorato sulle tue mani, perdendomi nel tuo odore. Mi hai sedotto, avvinghiato, posseduto e poi annientato. Ti odio perché usando il mio cuore ed i miei sentimenti come passatempo per lenire le tue velleità mi hai insegnato il significato della parola rancore.
Sarò sempre vulnerabile ai tuoi occhi. Non potrei più respirare se tu continuassi a guardarmi in quel modo.
Non metterti in mostra ad ogni costo. Lasciati cercare, desiderare, sospirare. Lasciati trovare. Avrai addosso l'odore di un tesoro nascosto. Perché sei destinato per lei, che saprà riconoscerti, profumo di tutti i fiori più preziosi, ammirati e mai colti, che saprà dare un senso a tutta questa asfissiante attesa.
La mia vita è come quelle porte di albergo che da fuori non si possono aprire senza la chiave: una volta che ne esci, sei fuori. Punto.
La tua diffidenza, i tuoi pugni chiusi, le tue cicatrici. La mia pazienza, i miei sorrisi, le mie carezze. I nostri occhi. Le nostre mani.