Scritta da: ANTONIO PISTARA’
in Frasi & Aforismi (Abilità)
La vita è come una matita: per scrivere devi temperarla ma alla fine, se vuoi continuare a scrivere, devi cambiarla e continuare a temperare e temperare.
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La vita è come una matita: per scrivere devi temperarla ma alla fine, se vuoi continuare a scrivere, devi cambiarla e continuare a temperare e temperare.
È solo quando capisci quanto vali tu e che l'energia sprecata verso altri che credevi meglio di te non è nulla in confronto al bene che ti meriti, che ti viene voglia di saltare di gioia! Si è liberi quando si è avvolti da questa sensazione, altrimenti, il resto è gabbia.
Bisognerebbe impedire alle persone di interpretare i silenzi.
Questo è il momento in cui, qualunque sia il ruolo, un uomo deve fare quel che è giusto e non quel che gli conviene.
Un cattivo compagno riesce a corrompere la comitiva.
Per ben conoscere qualcuno bisogna consumare quintali di sale a cene frugali.
Non sono mai stato bravo così da piacere a tutti... mai... ma per questo non provo rancore... perché ho avuto la semplice capacità di "piacermi"
Ora ascolta: ovunque io sia, riconoscerò le tue risate, vedrò il sorriso nei tuoi occhi, sentirò la tua voce. Il semplice fatto di sapere che tu sei da qualche parte su questa terra sarà, nell'inferno, il mio angolo di Paradiso.
Uno dei motivi per cui abbiamo un terribile bisogno d'amore e lo cerchiamo disperatamente, è perché l'amore è l'unica cura per la solitudine, la vergogna e la sofferenza. Ma alcuni sentimenti si nascondono così profondamente nel cuore che solo la solitudine può aiutarti a ritrovarli. Alcune verità sono così dolorose che solo la vergogna può aiutarti a sopportarle. E alcune circostanze sono così tristi che solo la tua anima può riuscire a urlare di dolore.
A volte percepiva, nella profondità dell'anima, una voce lieve, spirante, che piano lo ammoniva, piano si lamentava, così piano ch'egli appena se ne accorgeva. Allora si rendeva conto per un momento che viveva una strana vita, che faceva cose ch'erano un mero gioco, che certamente era lieto e talvolta provava gioia, ma che tuttavia la vita vera e propria gli scorreva accanto senza toccarlo. Come un giocoliere con i suoi arnesi, così egli giocava coi propri affari e con gli uomini che lo circondavano, li osservava, si pigliava spasso di loro: ma col cuore, con la fonte dell'essere suo, egli non era presente a queste cose. E qualche volta rabbrividì a simili pensieri, e si augurò che anche a lui fosse dato di partecipare con la passione di tutto il suo cuore a questo puerile travaglio quotidiano, di vivere realmente, di agire realmente e di godere e di esistere realmente, e non solo star lì come uno spettatore.