Scritta da: Leonardo Cantoro
Ci provo a voltare pagina ogni volta, e a capitolo ultimato riappari, come un soffio leggero di vento a sfogliare le pagine del passato.
Composta sabato 2 maggio 2020
Ci provo a voltare pagina ogni volta, e a capitolo ultimato riappari, come un soffio leggero di vento a sfogliare le pagine del passato.
Cantavo il mio amore al vento come fanno le rondini con la primavera in una giornata di pioggia.
Ci sono ferite dell'anima che fanno fatica a chiudersi. Altre non guariscono affatto e le conserviamo dentro fino a prendercene cura.
Sono quel vestito che ti piace, ma di cui non riesci a trovare la taglia.
Amami come si fa con gli animali selvatici. Avvicinati in punta di piedi, senza il bisogno di alzare la voce. Ad ogni gesto brusco io scapperò via. Non essere tempesta. Sii vento che sfiora, mano che guidi e che non trascini.
Quando litigate ubriacatevi, bevete del buon vino. Perché il vino si sa allevia i rancori e porta a letto gli amori.
Alla fine è facile indicare la bestia nelle relazioni, poiché prima che lo diventi è stata bastonata.
Eravamo come i venti contrari, aria calda e aria fredda. Ci scontravamo spesso quando non era giornata. Eravamo capaci di generare grandi uragani, ma sapevamo regalarci arcobaleni bellissimi.
Marzo è stato il mese delle scoperte, delle osservazioni, delle riflessioni, delle piccole e grandi cose, ma anche il mese delle perdite. Un mese ricco di cose da fare, da apprezzare e studiare. Un mese di emozioni rare, quasi dimenticate.
Non c'è alba che non mi ricordi il tuo volto. Tramonto che non mi ricordi la tua bellezza. Giorno dove non senta la tua mancanza. Notte dove poter posare le mie debolezze. Semplicemente manchi.