Scritta da: LoGaN
Sono anormale e me ne vanto, se i canoni di normalità li decidono gli altri.
Composta mercoledì 16 dicembre 2009
Sono anormale e me ne vanto, se i canoni di normalità li decidono gli altri.
Anche il cielo partecipa al dolore degli uomini, durante i temporali. Si tinge di nero per ostentare il lutto, piange lacrime di pioggia, urla, soffre e si dispera con tuoni, lampi e fulmini.
Devo smetterla di prendere in giro le persone. Mi riesce troppo facile.
Ottimismo, ecco quello che ci vuole!
I rapporti personali sono come la fiamma di un camino. Per renderla calda a sufficienza va accesa con calma e pazienza, alimentata, e quando avrà preso la giusta forza potrà proseguire da se, riscaldando l'ambiente circostante. Ma, non bisogna mai dimenticare di ravvivare questa fiamma, altrimenti diverrà solo cenere e smetterà di splendere.
I marinai hanno bisogno di un faro per orientarsi, io ho bisogno di un amico sincero.
Il tempo, solo lui, potrà darci istruzioni su come comportarci in futuro.
Se riesci ancora a guardare il mondo con gli occhi di quando eri solo un bambino, sei salvo.
Ci sono giorni che mi sento Jack Sparrow, e giorni che mi sento Will Turner. Poi, ci sono giorni in cui mi sento sia l'uno che l'altro, e sono i miei giorni migliori.
Intorno infuria la battaglia, ma è un movimento universale quello che avvicina le labbra dell'uno a quelle dell'altra. E così, sopra il rumore delle onde, più forte del boato dei cannoni, superiore al fragore delle spade, il battito dei loro cuori all'unisono. Per sempre.