Guerra, guerra, guerra il mostro giallo, la divoratrice di anime e corpi. Guerra l'indescrivibile, il piacere del folle, l'ultimo argomento a disposizione degli uomini non cresciuti. Deve esistere per forza? E noi? E intanto ci avviciniamo all'ultimo lampo, all'ultima chance che ci resta. Resta soltanto un fiore, un solo istante per respirare così.
Non possiamo ingannare la morte ma possiamo farle fare così tanta fatica che quando arriverà a prenderci saprà di avere ottenuto una vittoria altrettanto perfetta della nostra.
La gente non sta bene insieme se invece stesse bene le nostre menti non sarebbero così tristi.
Se mai dovessi parlare di amore e di stelle, uccidetemi.
C'era tanta tristezza in tutto, anche quando le cose funzionavano.
Non c'è niente da fare, non c'è altra via d'uscita, e bisogna imparare a combattere per niente, senza far domande.
Alla fine non ci rimane che questa vita stupida, appesa a un filo, sorniona, che si prende gioco delle nostre insicurezze e dei timori che ci pervadono. L'unico atto che possiamo compiere è di amarla di un amore smisurato.
Il sesso era un trabocchetto, una trappola. Andava bene per gli animali. Avevo troppo buon senso per sciocchezze simili.
Ho il terrore della morte. È per quello che vivo.
Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. È scoppiata tutto d'un colpo.