Scritta da: Nello Maruca
in Frasi & Aforismi (Abuso)
Spesso càpita che i meriti li acquisisca chi non muove un dito.
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Spesso càpita che i meriti li acquisisca chi non muove un dito.
Niente devasta di più d'una lacrima d'un bimbo che soffre ingiustamente.
Non si possono chiudere gli occhi e pretendere di vedere le stelle.
Il matrimonio deve combattere un mostro che divora tutto: l'abitudine.
Tratta giustamente sempre bene una persona, ma non fare modo che diventi una sua abitudine perché lei aspetterà il tuo primo sbaglio per farne subito un dettaglio.
E poi ti abitui. Ti abitui a non vedere più quel ragazzo. Ti abitui a non avere più quell'ansia che avevi ogni volta prima di vederlo. Ti abitui a non cercarlo più e a non vedere più quel display che si illumina, a non incrociare più le tue mani con le sue, a non sfiorare più quelle labbra che ogni volta ti faceva battere il cuore a mille. Ti abitui e non sentire più il suo respiro addosso al tuo, ti abitui a stare senza di lui. Ti abituerai a tante cose, ma l'unica cosa che so è che non si potrà dimenticare mai niente.
Di imbellettate parole son fatte alcune persone altre di silenzi da dover decifrare, ma il tempo si sa è un gran signore mostra sempre dov'è l'errore.
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma siamo "malati di abitudine". Chi è abitudinario accetta qualsiasi cosa, qualsiasi dolore. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, che ci sono indifferenti, si impara a portare le catene, a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, si è impotenti nel reagire. L'abitudine è il più spietato dei veleni, entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce poco a poco nutrendosi della nostra vita, e quando ce ne rendiamo conto è ormai troppo tardi, ogni nostro gesto è condizionato, continuiamo ad "amare", per abitudine, una persona "estranea".
L'abitudine è la più infame delle malattie, perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portare le catene a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto. L'abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente e cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d'averla addosso ogni gesto s'è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.
Ciò che non è vissuto col cuore diventa abitudine, è solo questione di tempo.