Scritta da: U. Borghi
Ora tu mi guardi come se fossi un assassino ma quello che sta morendo sono io.
Composta martedì 24 gennaio 2012
Ora tu mi guardi come se fossi un assassino ma quello che sta morendo sono io.
È l'anticamera che scoccia, non la morte.
La gente si accorgerà di te, solo quando morirai.
O forse prima, se hanno bisogno.
Che si possa amare una sola persona è vero, che si faccia sesso solo con lei lo è molto meno.
Mentire divenne inverosimile e indispensabile. Una bugia ne chiama un'altra e un'altra e un'altra, fino a fare una collana.
Meglio che io continui a fingere di non sapere, almeno finché a perderci sarò io. Ma sta pur certo, che se dovesse arrivare un giorno in cui io e te non avremo più nulla a che vedere, ti sbatterò in faccia tutta la verità, con la stessa faccia tosta che mi hai mostrato per tutto questo tempo, credendo che io ne fossi ignaro.
La maschera che porto sempre con me è una e una sola, ma cambia col tempo, si adatta alla gente, mostra ad ogni persona una parte diversa della mia essenza.
Nessuno mi conosce bene sino in fondo, in realtà.
Nessuno mi conoscerà mai integralmente, a meno che non sarò io stesso a volerlo.
Chi sa dire la verità al momento giusto, si risparmia la discesa brutale.
Chi troppo teme la verità, si ritrova a fingere e finge molto male!
Non servono verità a chi è schiavo della convinzione.
I ricordi se sei pieno di rancore saranno distorti dalla tua rabbia.