Un uomo si propone di disegnare il mondo. Nel corso degli anni popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di vascelli, di isole, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto.
Giornali e riviste abbondano di consigli. Per chi va in montagna, per chi va all'estero. Per chi deve apparire in forma. Per chi ha paura di mangiare troppo. Per chi non sa come truccarsi. Per chi deve compiere una buona azione. In nessuna pagina si legge un consiglio per essere normali.
L'arte del clown va molto al di là di quel che si pensa. Non è né tragica né comica. È lo specchio comico della tragedia e lo specchio tragico della commedia.