Scritta da: Lucio Dusso
Io impazzisco per i brandelli di umanità ferita, più son feriti, più maltrattati, più di nessun conto agli occhi del mondo, più io li amo. Questo non è un merito, è un esigenza della mia natura.
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Io impazzisco per i brandelli di umanità ferita, più son feriti, più maltrattati, più di nessun conto agli occhi del mondo, più io li amo. Questo non è un merito, è un esigenza della mia natura.
Non possiamo garantire meglio la felicità eterna, che vivendo e morendo nel servizio dei poveri tra le braccia della Provvidenza.
Molto cibo e mal digesto, non fa il corpo sano e lesto.
Siamo nati e un giorno moriremo.
In mezzo c'è la vita.
Il mistero del quale nessuno ha la chiave.
Siamo nelle mani di Dio e se chiama dobbiamo andare.
So che l'opinione pubblica non è del mio parere, se non dovessimo più ritornare sarebbero in tanti a dire:
"Chi glielo ha fatto fare?"
Una cosa è certa, chi non vive la montagna non lo saprà mai!
La montagna chiama!
Con infallibile amorevolezza,
la vita sempre ti offre
ciò che hai bisogno di imparare.
Questo immenso spettacolo è eterno. C'è sempre un sole che sorge da qualche parte; la rugiada non asciuga mai tutta in un momento; c'è sempre pioggia che cade; c'è sempre vapore che sale. Albe eterne, tramonti eterni, eterne aurore e crepuscoli, sul mare su terre e isole, ciascuno a suo tempo, mentre la tonda Terra gira.
Padre ti prego aiutami ad accettare i miei limiti, a saper gioire per le vittorie dei miei amici.
Fa' che non dimentichi mai che ci sono altri traguardi nella vita...
Tutti vorrebbero vivere sulla cima di una montagna, dimenticando però che la vera felicità sta nello scalare la vetta.
Tutto ciò che mi fa stare bene: un tramonto, un sorriso, una mano tesa, un bacio, un gatto che fa le fusa.
Sono tempi di grande spettacolo, se volete, di grandi parate, ma di poche verità, tempo di apparenze più che di apparizioni.