Scritta da: Chiara Micellone
Dietro ogni battaglia che mi hai mosso contro ho visto una guerra che combattevi con te stesso.
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Dietro ogni battaglia che mi hai mosso contro ho visto una guerra che combattevi con te stesso.
C'è un tempo in cui devi lasciare i vestiti, quelli che hanno già la forma abituale del tuo corpo, e dimenticare il solito cammino, che sempre ci porta negli stessi luoghi. È l'ora del passaggio: e se noi non osiamo farlo, resteremo sempre lontani da noi stessi.
Vorrei semplicemente che mi baciassi quando ti guardo in modo insistente, perché io i baci a parole non li so chiedere ma a volte ne ho bisogno in modo imbarazzante.
Ho la pessima abitudine di ricordare ogni minimo frammento della mia vita.
Ogni tanto mi domando se domandare di continuo è, o può diventare, un vizio di cui non si può fare a meno.
"Ormai ti conosco" che brutte parole è come se tu mi confinassi un un angusto spazio, come se mi rinchiudessi in uno squallido standard. No! Non mi conosci, non sai, nemmeno io mi conosco, perché come scrisse qualcuno... siamo uno nessuno e centomila! A seconda di cosa proviamo e di ciò che viviamo e io vivo!
Stupefacente stupirsi senza stupefacenti, quanto stupefacentemente sono stupefatta di essere... come sono!
Non è un mondo perfetto quello che cerco né un amore da mille e una notte. Ma se hai conosciuto l'amore vero non puoi accontentarti di ciò che càpita. Si accontentano i piccoli, i poveri di animo e di valori. Si accontentano quelle persone che non sanno stare sole, che si sentono vuote e non stanno bene con se stesse. Ma quelle come me che credono nei veri sentimenti e che sanno che per stare bene con qualcuno e far star bene qualcuno si deve per primo stare bene con se stessi non può accontentarsi mai.
E non si accettano fotocopie né si fanno sconti! Oggi io posso dire "voglio" e pretendere ciò che fino a ieri con umiltà e rispetto era un "vorrei", non più "dovrei". Il mondo mi deve qualcosa, e basta con i "potrei", io "posso".
Chi si accontenta gode "l'ha detto uno che nella vita ha saputo solo raccogliere ciò che gli è caduto dal cielo, che non si è spinto mai oltre il sentiero, che non ha realizzato il suo sogno e nemmeno ci ha provato. È più facile accontentarsi che vivere per realizzarsi." Chi si accontenta gode "è la filosofia dei finti soddisfatti, degli infelici camuffati, dei depressi sorridenti e dei falliti pseudo ignari. Di notte si sogna e di giorno si combatte. Non c'è altro da fare." Chi si accontenta muore"