Poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erge nella nostra menoria un palazzo al quale - non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose impareremo o dimenticheremo - prima o poi faremo ritorno.
Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c'è più. È una cosa che ci resta dentro, nella pelle.
L'unico vero viaggio, l'unico bagno di giovinezza sarebbe non andare verso nuovi paesaggi, ma avere altri occhi, vedere l'universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che ciascuno è.
Ma anche mentre continuava a divincolarsi, una parte di lui si rese conto che fino ad allora Sirius non lo aveva mai fatto aspettare. Sirius aveva rischiato tutto, sempre, per vederlo, per aiutarlo. Se non era riapparso quando Harry aveva urlato il suo nome come se la sua vita ne dipendesse, la sola spiegazione possibile era che non poteva... che era davvero...
Era una sensazione davvero strana e tormentosa, quando il tuo daimon si metteva a tendere al massimo il legame che lo univa a te; in parte un dolore fisico nel profondo del petto, in parte profonda tristezza, e amore. E sapeva che era lo stesso per lui. Tutti ci provavano, quando crescevano: controllavano di quanto potevano riuscire ad allontanarsi, e poi tornavano insieme, con intenso sollievo.
È l'ambizione che divora i giovani, che non gli fa fare l'amore in pace con le loro ragazze, che li fa rodere nell'indefinito tarlo della gloria, che li fa girare nel sonno sempre distratti, e alla ricerca di un appunto, che lu fa accanire senza apprendere un mestiere, che alla fine è la sostanza di tutto. È perché anche questo non basta. I giovani vogliono farsela con quello che non si riesce a toccare. Con le distanze che non si possono colmare, vogliono immolare la loro vita a quest'Incommensurabile. E quando anche arrivano a qualche risultato, non ce la fanno a godersela. Li frega l'affanno. Si poteva fare di più, e meglio, o semplicemente si poteva fare ancora. L'insoddisfazione li fa andare avanti e gli mette una mina dentro. Bisogna farsela invece la soddisfazione. Occorre non rimanere soli, non allenare con le proprie mani elevate e mondate dei mezzi uomini, degli storpi, degli incapaci di amare, divorati dalla bellezza e dal temp perduto.
Era un cimelio incredibile, la prova che Lily Potter era esistita, esistita davvero, che la sua mano calda un tempo si era mossa su quella pergamena, tracciando con l'inchiostro quelle lettere, quelle parole, parole su di lui, Harry, suo figlio.