Scritta da: Marianna Mansueto
Il fascismo è una menzogna, ma una menzogna seducente.
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Il fascismo è una menzogna, ma una menzogna seducente.
Allora è così? Quest'ansia, questa frustrazione, questa tristezza e questo affanno. È così che ci sente a seguire qualcuno che non si gira neanche una volta a guardarti?
Lei ansima, il collo torto verso il soffitto rotto, e lui la guarda. E forse la guardava così, con la stessa tenerezza, la stessa nostalgia, mentre facevano l'amore.
Guardo quest'uomo, in fondo a questa luce notturna, con in braccio il neonato di Sarajevo. E d'improvviso sento quel dolore, che poi mi prenderà ogni volta e ha un modo tutto suo di aggredirmi. Mi stringe la nuca, m'irrigidisce il collo. È Diego che mi trattiene da dietro, riconosco le sue mani, il suo fiato, però non posso voltarmi. Era lui che doveva tenere in braccio il bambino [...]. È lui che mi tiene per la nuca e mi sussurra di guardare il mio destino avanti, le scene della mia vita senza di lui.
Se andassimo via adesso nulla di ciò che verrà sarebbe, ma la vita è come l'acqua, scompare, affonda e poi riaffiora dove può, dove deve.
E, per quanto non avesse alcuna ragione di supporre che i suoi occhi si posassero su di lei mentre parlava, Anne sentì che era assolutamente impossibile, conoscendolo come lo conosceva lei, immaginare che anche lui non ricordasse.
[...] che era stato costante inconsciamente, anzi senza volerlo; che aveva voluto dimenticarla, e credeva di averlo fatto. Si era creduto indifferente mentre era soltanto adirato; ed era stato ingiusto verso le sue virtù perché ne aveva sofferto.
Non so perché la sua voce mi tocchi come nessun'altra.
Tutti questi mesi in cui ho dato per scontato che Peeta mi considerasse meravigliosa sono finiti. Adesso mi vede per quello che sono realmente. Violenta. Sospettosa. Manipolatrice. Letale. E lo odio per questo.
Finché sei viva, vive anche la rivoluzione.