Scritta da: Carmen
Avrei due strade, la disperazione e la speranza, ossia il buio e la luce. Sulla prima strada tutto è perduto, sulla seconda tutto è possibile,.
dal libro "Uguali ma diversi" di Iginio Carvelli
Avrei due strade, la disperazione e la speranza, ossia il buio e la luce. Sulla prima strada tutto è perduto, sulla seconda tutto è possibile,.
Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere.
La vita è questo, un continuo perdere le persone e incontrarne altre. E sarà sempre così! Per questo ti dico di attaccarti a quello che ti appartiene davvero, quello che nessuno potrà mai toglierti: il tuo talento.
Non chiudere mai definitivamente i rapporti con le persone che ti amano, perché quando se ne vanno, rimpiangerai tutto quel tempo sprecato a cercare di avere ragione.
Potevamo mollare e vivere di rimpianti o continuare a stringere i denti ricacciando indietro le lacrime.
C'è chi dice che non bisogna mai guardarsi indietro, ma, quando non si sa quello che si ha davanti, cos'altro rimane da fare?
Ogni sogno che si realizza
è una speranza per chi non vi è ancora riuscito,
è una certezza per continuare a crederci.
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione.
Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d'una ingiustizia che non t'aspettavi, d'un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po' di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s'accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono.
Bisognerebbe non conoscerlo mai, l'amore. Continuare a sperarci... Ma che non venisse mai.
A volte, quando si sedeva sul suo letto a guardarlo dormire, le piaceva pensare che nei suoi sogni vivesse in un mondo dove tutti lo capivano, dove il linguaggio era qualcosa che lui spontaneamente comprendeva. Sperava che sognasse di giocare con altri bambini, che gli rispondevano, che non si allontanavano da lui perché non parlava. Sperava che nei sogni fosse felice. Dio poteva concedergli almeno quello. Giusto?