Scritta da: Francesca Berretta
Ora ti saluto come si saluta un'ombra!
Composta mercoledì 17 agosto 2011
Ora ti saluto come si saluta un'ombra!
Forse è vero che penso troppo. Ma non è che penso troppo. Mi fisso, è diverso.
Il sesto giorno Dio creò l'uomo a sua immagine, poi Dio il Signore disse: Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui. Allora Dio il Signore fece cadere un profondo sonno sull'uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui e con la costola che aveva tolto all'uomo, formò la donna. (Genesi).
Il settimo giorno Dio compì l'opera e si riposò con un profondo sonno ristoratore. Mentre Dio dormiva, il Maligno, per fargli un dispetto, fece una grande quantità di cloni della donna. Per questo chi ha la fortuna di avere per compagna una donna creata da Dio ha una vita serena e felice, piena di gioie; chi invece ha la sfortuna di avere una donna clonata dal Maligno, avrà una vita infernale, piena di dolori e disgrazie.
Vi è solo una cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé.
Adoro le maldicenze che riguardano gli altri, ma quelle che mi riguardano non mi interessano. Non hanno il fascino della novità.
Aveva espresso un pazzo desiderio: che potesse lui rimanere giovane, e il ritratto invecchiare; la sua bellezza restare intatta, e il viso dipinto sulla tela portare il peso delle sue passioni e dei suoi peccati. [...] Pareva mostruoso persino pensarci.
Era sempre in ritardo, per principio, essendo una delle sue teorie che la puntualità è la ladra del tempo.
La gente ama molto dare quello che avrebbe più bisogno di ricevere; è quello che io chiamo un abisso di generosità.
È eternamente affamato l'uomo che se stesso inganna,
seppur sazio agli occhi estranei,
estraneo resta ai suoi stessi occhi.
L'amore è sapere che l'altro morirebbe per te ma non chiederglielo mai.