Di solito mi consoli quando sono triste. Ed ora che sto davvero male, sei stato proprio tu a farmi soffrire.
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Di solito mi consoli quando sono triste. Ed ora che sto davvero male, sei stato proprio tu a farmi soffrire.
Mi abbandono ai miei pensieri.
Poi guardo la bottiglia di vino. Apro.
Bevo per non sentire niente mentre mi scorrono le lacrime.
Dopo qualche bicchiere mi dico: "Questo e basta".
Ma è difficile fermarmi...
Il vino mi riscalda dentro.
Durante il nostro primo incontro era entrato il sole dentro me; ora che te ne sei andato, mi sento spenta.
Continuo a scrivere pagine e pagine, forse ho trovato il modo di sentirmi meglio, sfogare la mia rabbia e le mie paure su un semplice pezzo di carta, bianco, semplice, sembra quasi che stia li ad ascoltare i miei lamenti e le mie paure, lo sto usando per esorcizzarle... per dimenticarti.
E se fosse facile riuscire ad abbandonarti...
non starei a domandarmi i miei perché,
a pensare a soffocarmi dal tuo pensiero...
vorrei per te per noi... un qualcosa di migliore...
pur se il mio amore e puro...
Pensavo di abbandonare ma di colpo mi è tornata la voglia di lottare e di sognare.
Ho sbagliato...
Credevo che il cuore potesse tutto...
Inutile dirsi addio. Solo il destino decide se non ci incontreremo più.
Un arrivederci è un addio elegante. La colomba bisogna farla volare, bisogna lasciarla andare libera. Non puoi farla stare male. Non vuole stare accanto a te, non è il suo posto, cerca e vuole altro. Falla volare, tanto già sai che avrà nostalgia della sua gabbia, di stare lì accanto a te, ma quando tornerà non ti troverà, oppure troverà la gabbietta già occupata e, con molto rammarico ritornerà libera rimanendo sola o troverà un altra gabbietta, strettissima, con un nuovo amico accanto che le farà ricordare ogni giorno il caro prezzo della libertà e di quanto stesse bene nella gabbia che aveva lasciato.
E poi rimasi così. Folgorata dal passaggio fra il tutto e il nulla. Abbandonata in uno squarcio di dolore, lì dove fui lasciata.