I miei nonni erano soliti ricordarmi che nulla andava sprecato o gettato, mi ripetevano: è peccato. Anche un tozzo di pane secco andava consumato perché c'era chi non ne aveva. Furono per me di grande insegnamento, perché tramite loro ho imparato a rispettare chi aveva fame.
Non fatevi cogliere impreparati dalla dolcezza. In un mondo dove tutto è calcolato, studiato, programmato, c'è ancora chi riesce a stupirci con gesti semplici, tipo la tenerezza.
Mi madre mi diceva sempre: bimba mia, meglio un piatto di minestra, condiviso in serenità, che tavole apparecchiate dalla discordia.
Non fatelo mai. Non piegatevi di fronte all'arroganza, alla prepotenza di chi tenta di sottomettervi ledendo la vostra dignità. Se dovente chinarvi, fatelo solo di fronte all'umiltà di chi sa chiedere, senza pretendere.
Gli scatti più belli sono quelli che catturano gli occhi. Si sviluppano dentro, nell'anima, conservando i ricordi dentro al cuore.
Impara a preservarti da coloro che vogliono confonderti con le parole. La chiarezza, ama confrontarsi con la sincerità.
L'onestà, non ha paura di specchiarsi, perché ciò che riflette sarà sempre un immagine nitida, limpida. La falsità, teme gli specchi, evitandoli. Se lo facesse, vedrebbe tutto lo sporco occultato che regna dentro, e fuori la sua vita.
Esistono persone che credono che tutto gli sia dovuto, non è così che funziona. Tutti siamo utili, e nessuno è indispensabile se ognuno sa bastare a se stesso senza scendere a compromessi con nessuno.
Non fare ad altri ciò che non vorresti ti fosse fatto, non dovrebbe essere solo un proverbio, ma uno stile di vita. L'ignoranza spesso lo dimentica, l'intelligenza no. Va oltre, e dimentica.
Mio nonno mi diceva sempre: quando ti senti incerto, e stai per crollare, aggrappati alla mia mano, ed io terrò stretta la tua fragilità senza farti cadere. E quando io sarò troppo vecchio, e me ne starò per andare, tu stringila forte la mia paura, e poi lasciami andare.