Scritta da: Michele Gentile
La sensibilità è dittatura dell'anima.
Composta venerdì 12 luglio 2013
La sensibilità è dittatura dell'anima.
Lirica d'odori, tra petali e maggese brina mattutina che il brillar preziosa rese allorché, orfano di Morfeo alla prima luce sciolsi sguardo e sensi fin giù alla Sacra foce.
Le amicizie, gli amori, i sorrisi e le lacrime, tutti gli orizzonti esplorati e quelli ancora sconosciuti edificano l'unico periplo possibile in grado di farmi giungere al vespro serenamente e pienamente sazio di me.
Considero i miei giorni, la mia intera esistenza come un meraviglioso sentiero dipinto dalla sorte con i colori vivi e cangianti della natura.
Fresca è l'ora della vita, del nascituro giorno quell'attimo di sempre che illumina il ritorno, sabbia di clessidra che non puoi ignorar cadere quando luna, sole e stelle s'incontrano a parlare.
Segni particolari: vivo.
Ogni sognatore sceglie una stella come riparo per l'inverno.
Provo a spiegarteli io, amico, questi nostri tempi: Dio ci ha generato e subito dopo abbandonato sul sagrato del peccato; per Satana è stato un gioco da ragazzi adottarci!
Rifiutai l'amore perché era la cosa di cui avevo maggior bisogno.
Aveva i miei stessi occhi, il mio sorriso, la mia solitudine. Avevamo la stessa voglia di veder sorgere il sole. Era la notte.