Scritta da: Paola Melone
La prima grande discriminazione nella storia dell'umanità è stata quella di coniare il termine maschile e femminile: non esistono generi, esistono solo individui.
Composta domenica 20 febbraio 2011
La prima grande discriminazione nella storia dell'umanità è stata quella di coniare il termine maschile e femminile: non esistono generi, esistono solo individui.
Molti curano se stessi come se fossero solo un contenitore da lucidare e da esporre... ma il contenitore ha ragione di esistere perché ha un contenuto ed è per questo che il bicchiere può anche non essere necessariamente di cristallo, l'importante è che il vino sia d'ottima annata.
Chi non sa ridere dei propri difetti, non sa gioire dei propri pregi.
C'è chi fa un uso sconsiderato delle parole, impiegandole come proiettili e sparando all'impazzata, come fa un folle sulla massa, ottenendo un risultato disastroso; le parole sono fondamentali, sono cunei che si insinuano nelle menti e tracciano solchi indelebili.
Felice è chi non perde lo sguardo verso orizzonti infiniti e sconosciuti, ma chi riesce a vedere la luce nella propria ombra.
Un pensiero sempre uguale a se stesso, una mente che corre lungo i binari di un treno senza mai deviare, un intelletto
racchiuso in uno stagno soffocano la genialità. Genio è colui che fa deragliare ogni tanto i suoi pensieri, è colui che, indifferente del giudizio altrui, rompe gli argini della sua mente, riuscendo a generare qualcosa di unico ed eterno.
Ci sono cuori integri, che non portano graffi, né scalfitture, non mostrano lesioni, né ulcere e poi, ci sono i cuori incrinati, che mostrano solchi ed incisioni, presentano cicatrici e tagli mai rimarginati del tutto... e te ne accorgi quando ne incontri uno, perché lo senti battere.
Farsi gioco della morte è celebrare la vita.
Pretendere di cambiare il mondo è da presuntuosi, il non tentare di farlo è da vili.
Fra ascoltare e sentire c'è la differenza di un abbraccio, il primo ti sfiora la pelle, l'altro ti avvolge l'anima.