Fragile. Grosso com'era, mi era sembrato davvero fragile. Forse era stata soltanto la mia immaginazione, assieme alla consapevolezza che presto mi sarebbe toccato spezzargli il cuore.
Le sue labbra lisce come il vetro mi sfioravano i capelli, la fronte, la punta del naso. Ogni volta svegliava il mio cuore assopito con una scossa elettrica. L'eco dei suoi battiti si perdeva nella stanza. Era il Paradiso... ma al centro esatto dell'Inferno.
Non avevo mai visto niente di più bello. Me ne rendevo conto anche mentre correvo e urlavo senza fiato. Le sue parole nella foresta non significavano più nulla. Poco importava che non mi volesse più. Non avrei desiderato altro che lui, per il resto dei miei giorni.