Alle volte ci è più facile essere compresi dagli sconosciuti che da chi ci ama, forse perché diamo per scontato che questi debbano comprenderci senza che sia loro data alcuna spiegazione e così ci impegniamo ad essere chiari con chi sappiamo che non deve per forza capirci.
Adoro ascoltare il ticchettio della pioggia sui vetri, il soffio del vento tra le fronde degli alberi, ma più di tutto amo ascoltare gli occhi della gente.
Ci sono cose che non rifarei, altre che ripeterei altre cento volte, lacrime che non rivivrei, sorrisi che potrei disegnare a memoria, ma non vorrei per nulla al mondo tornare indietro.
Per quanto la polvere possa ricoprire un ricordo, non c'è verso, sarà sempre lì appuntato con mille spilli all'anima...
Non ho bisogno di dire come sono per rassicurare gli altri anche perché prima dovrei conoscermi e credo di essere solo al primo appuntamento con me stessa.
Al festival dell'ovvio regalano i biglietti: ecco spiegata la ressa.
Non voglio un amico che qualunque sciocchezza io dica la lodi, non ho bisogno di un cane ne ho già uno.
Certi occhi ti urlano in faccia il loro dolore mentre la bocca sorride.
Ogni piccolo traguardo raggiunto nasconde un'insidia: spesso non si fa in tempo a goderne che se ne affaccia un altro all'orizzonte.
Non innamorarti del vento, cambia spesso intensità e direzione, non innamorarti della luna, essa vive solo di luce riflessa, non innamorarti del mare, le sue onde carezzeranno i tuoi piedi, ma non disdegneranno di portarti a fondo, innamorati del sole, persino dietro le nubi più nere non ti lascia mai solo.