Scritta da: Rossella Porro
Cosa resta dell'ansia dell'attesa? Alle volte solo l'ansia, altre solo l'attesa.
Composta mercoledì 19 settembre 2012
Cosa resta dell'ansia dell'attesa? Alle volte solo l'ansia, altre solo l'attesa.
Se c'è una cosa che so fare è dimenticare, cancellare come solo l'onda del mare può fare.
Si può anche fingere che tutto vada bene, si possono anche accuratamente evitare le domande perché conosciamo le risposte, ma che senso ha evitare di farsi del male quando è il silenzio che ergiamo come un muro che in realtà ci divide e non serve la distanza perché anche vicini saremmo distanti.
Non saprai mai se sei capace di rialzarti finché non sarai caduto.
Ci sono persone che credono di poter entrare nella tua vita con lo stesso spirito con cui entrano al supermercato. Pretendono di poter rovistare ovunque ed entrare nel reparto cristalli senza alcun controllo, non amano mettersi in coda né tanto meno spendere denaro. Entreranno, guarderanno ovunque e poi quando si saranno stancate prenderanno l'uscita "nessun acquisto" portandosi dietro un cristallo rubato.
Il rumore è ciò che ci impedisce di ascoltare, si è circondati da così tanti suoni che finiamo per non sentire il ritmo del nostro cuore, il suono dell'aria che attraversa il nostro corpo, basterebbe solo un po' di silenzio per riascoltarsi, per riamarsi.
Alla fine bisogna pur chiudere la porta perché chi desidera entrare dovrà pur bussare.
La mediocrità spesso ha qualcosa di insopportabile: la presunzione!
Le separazioni non sono mai indolore e spesso si vorrebbe non essersi mai incontrati, ma se si dovesse mettere su di un piatto della bilancia tutto il bene e l'amore vissuto e sull'altro il dolore di quel fatidico momento io so per certo che vorrei incontrarti altre cento volte perché neppure il dolore riesce a cancellare tutto il bene ricevuto.
Anche un idiota può scrivere, ma leggere, leggere veramente non è cosa da tutti.