Non incastro la mia vita con persone che me le confezionano al momento, non sono un pezzo di puzzle mancante, nemmeno sono all'inizio del gioco. Sono il mio gioco, il mio puzzle la mia persona e cerco di confezionarmi e incastrarmi come voglio. Manca unicamente dove appoggiarsi. La mente non si appoggia, vuole vivere, solo quello chiede.
Sai l'esperienza si accumula con gli anni. A nulla serve piangersi addosso e nascondersi sotto la sabbia, hai bisogno solo di grossi attributi, per cui esci dalla melma e conosci il mondo che ti sei perso.
Pensiamo sia troppo facile vedere gli altri sbagliare. A noi costa tantissimo.
Sai sono piccoli specchi d'acqua dentro i quali mi rifletto continuamente, loro non mi hanno mai mentito, mi hanno sempre fatto vedere ciò che vedevano di fronte. Loro sono trasparenti, come le onde del mare.
Hai atteso speranze, dando finte garanzie.
Ho guardato indietro, girandomi non ho visto che le mie impronte, ho pensato tu fossi così leggera da farle volare via col vento. Poi ho tornato ad aprire gli occhi, eri molto più avanti, quasi ad aspettare.
Poter scegliere è senza dubbio un modo di preservare l'istinto di comprendere appieno chi volere accanto. Troppi volti decidono sanno e vanno in direzione pari alla tua, senza porsi il dubbio di capire chi tu sia in realtà.
Molti partono col concetto di trovare qualcosa che non va nella loro vita. Senza magari pensare che potrebbero mettersi li a vedere tutto ciò che di positivo hanno già.
Non so se si può aver paura di ciò che non s'intuisce. Mette il terrore non capirlo, forse più che saperlo.
Nel momento in cui t'azzardi a scherzare con i sentimenti, perderai tutti i tuoi compagni di gioco.