Non credere che un colpo di fulmine a una festa sia necessariamente amore; vedi, [...] spesso l'amore più duraturo è quello che ti prende alle spalle, senza che tu te ne accorga, magari per una persona che ti è stata vicino per tanto tempo e tu non te ne sei nemmeno accorta, e senza saperlo te ne stavi innamorando pian piano.
Non possono capire che non basta avere semplicemente un lavoro per sentirsi soddisfatti. E non capiscono quando gli dico che voglio smettere di sentirmi fortunato semplicemente perché ho un lavoro, chi se ne importa quale, per il fatto che molta gente non ha nemmeno quello. Tutti abbiamo il diritto di scegliere il lavoro che ci dà più soddisfazioni a prescindere dai soldi che ci fa guadagnare.
Nel fondersi delle anime io scelgo l'estasi; e nei momenti di lucidità sono consapevole che quello che scelgo alla fine farà male. Eppure lo scelgo comunque. Addirittura lo cerco, mi apro a esso, perché il mescolarsi delle anime mi ha reso più completa.
Ripenso alle cose che adoriamo così tanto, quelle cose che ci tengono insieme incuranti di tutte le ferite che ci lasciamo. Quello che voglio dire... è un elastico che a volte ti strema. Non hai mai delle situazioni di mezzo, una distanza minima, che ti fa capire che le differenze ci sono, ma non sono poi così insostenibili. Sarebbe bella, no, una distanza così? Confortante, direi. Ma spesso, così com'è, con questo elastico, odi qualcosa dell'altro, così tanto che te ne vorresti liberare. Eppure adori altre cose, che ti tengono incollato nel paradosso di dover rimanere incollati a quello che detesti pur di stare accanto a ciò che ami... Fino a quando la corda si spezza e quello che ami non basta più a sopportare quello che detesti.
Qualcuno dice che le donne sono inferiori agli uomini, che non possono fare questo e quello? Ah, si? Vi faccio vedere io! Che cosa c'è da invidiare agli uomini? Tutto quello che fanno, lo posso fare anch'io. E in più, so fare anche un figlio.
Ora che ho provato sulla mia pelle so solo una cosa: il dolore è dolore. Il dolore è dolore e non esiste alcuna risposta su cosa farne. Una malattia da cui bisogna guarire. Una malattia dell'anima che divora chi la indossa, come fosse un mantello nero che separa se stessi dal mondo, dalla gioia di un istante, dalla meraviglia della vita, dai misteri dei cuori degli uomini.
Stava incolpando loro. Joan non aveva ancora imparato che la colpa non era mai dei bambini, non a quell'età. Se facevi qualcosa di sbagliato, la colpa era tua. E se erano loro a fare qualcosa di sbagliato, la colpa era ugualmente tua.