"È normale avere paura?" "Certo, ma è anche bello vivere ed avere delle emozioni, l'alternativa è non vivere, puoi scegliere tu quello che vuoi dalla tua vita. Sai quanti vivono nel passato? Vivono di ricordi felici o di rimpianti e si scordano che l'unico momento importante per essere felici è adesso [...]"
Magari l'amore fosse fatto solo di sesso! Tutto sarebbe più semplice, i rapporti più facili, gli addii meno tristi... invece il sesso non fa altro che complicarlo, l'amore. Unire coi corpi anche le anime e legare per sempre ciò che era diviso. Anche quando non lo vuoi.
Sono poche le persone a cui io voglio veramente bene e ancor meno sono quelle di cui io nutro una buona opinione. Più conosco il mondo e meno ne sono entusiasta: ogni giorno che passa mi conferma nel mio giudizio sull'instabilità dei caratteri e sullo scarso affidamento che va fatto su ciò che può apparire merito o ingegno.
La solitudine è una brutta bestia, trasforma l'amore che conservi nel cuore in rabbia, che ti rode dentro, come ruggine, l'anima, e ti trasforma in un mostro, senza fartelo sapere: e quante volte ti sei svegliato mostro senza saperlo, il desiderio mutato in rancore, l'effetto in risentimento... e voglia di spaccare tutto.
Era un cacciatore tanto vorace che mio padre lo adoperava come esempio per farmi capire come non sarei dovuto diventare. Era ferma convinzione di mio padre (e ora la penso esattamente come lui) che la caccia non fosse uno sport. Se gli animali potessero rispondere al fuoco, allora lo sarebbe. È giustificabile soltanto per procacciarsi il cibo, nient'altro. Altrimenti, è soltanto voglia di uccidere.
- Ma lei non pensa - insisto io - che sia meglio essere estremamente felici per poco tempo, anche se quella felicità va perduta, che tirare avanti infelicemente per tutta la vita? Mi guarda. Allontana le mani dal volto e mi fissa. Poi dice: - Me lo sono domandato spesso. Tu credi che sia meglio? Ripenso alla mia infanzia, alle attese interminabili e agli interrogativi [...] - Si - rispondo - lo credo.
- Ti aveva dato l'impressione di essere infelice? - Non esattamente infelice. Qualcosa di più... No, non so. Malinconica, forse. - c'è differenza? Cioè, è diversa la malinconia? - Sì - rispose il giovane sollevando lo sguardo. - Si spera sempre, quando si è infelici, in qualcosa di meglio. È quando si molla, che subentra la malinconia.
Questo era il suo modus operandi prediletto, che lo lasciava libero di negare ogni interferenza nel male come nel bene del creato e faceva di lui l'Eterno Presunto.