Scritta da: Silvana Stremiz
Fugge il codardo, il bastardo, il senza palle, il bugiardo. Gli altri restano e vivono una vita normale.
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Fugge il codardo, il bastardo, il senza palle, il bugiardo. Gli altri restano e vivono una vita normale.
Parlo di amicizia perché do un elevato valore a tale sentimento. Credo che voglia dire esserci, al di là delle distanze, della presenza fisica. Credo non debba essere mai tradita con la miseria di un ricatto. Credo che i segreti donati e ricevuti siano perle di vita che vanno conservati nello scrigno dell'anima. Alla fine del suo viaggio l'amicizia non semina mai odio o discordia. Se lo fa, se imbroglia gli eventi, se sputa veleno, se rivendica il donato, se conta tutti gli "ho fatto", i "ma tu" e se veste la meschinità continuando a parlare e a rinfacciare, a raccontare invece di tacere, allora forse ha abitato solo l'apparenza. L'amicizia quando perde "quell'amico" si accorgerà di non aver perso nulla.
È troppo comodo chiedere scusa, che poi alla fine la parola scusa non vuol dire niente, è molto meglio un sentito mi dispiace, un pentirsi con l'anima. Un mi dispiace che parta veramente dal cuore e non solo dalla bocca.
Capita di credere alla parola amicizia, ad una carezza o ad un abbraccio. Capita perché abbiamo abbracciato credendo, abbiamo amato amando. Capita anche se ci abbracciano con indifferenza, ci accarezzano con le mani senza il cuore. Capita perché non abbiamo considerato che poteva non esserci "amore".
Le persone non dimenticano nulla, né il bene né il male. Non dimenticano le carezze né i graffi. Non dimenticano le cose importanti, ma se dimenticano qualcosa, è solo perché non valeva la pena di ricordare o noi non valevamo neppure "un ricordo".
Chi ha troppi amici, non ha nulla. Perché gli amici veri sono perle rare che si appoggiano sul cuore per farci stare bene.
Le persone che non fanno più parte della mia vita, fuori che "un paio", che porterò sempre nel cuore, sono solo quelle passate a miglior vita, quelle che vivono in altri cieli, non si contano perché vivono ancora dentro di me. Tutte le altre non hanno mai fatto realmente parte del mio cuore o io del loro, altrimenti ci sarebbero ancora. Non le rimpiango, semplicemente perché non ci meritavamo l'un l'altro, abbiamo abitato "le stanze vuote del cuore" senza viverci con l'animo.
Ci si deve arrendere alla verità, anche quando fa male, anche quando sentiamo sotto pelle il tradimento, anche mentre muore un pezzo di noi, anche se quello che vediamo e sentiamo non lo avremmo mai voluto vedere né sentire, perché la verità si racconta nel tempo a prescindere. Lo fa da sé, con i gesti e con le parole. La verità non è mai un sentito dire ma un "è".
A volte si deve scegliere, anche a costo di vedere sangue, anche a costo di raccogliere cenere. A volte non si può restare a guardare, bisogna scendere in pista e fare a botte per la verità. A volte per un amico bisogna esserci: non si può vivere da spettatori al suo massacro. Per un amico sì è, con l'anima. Con il cuore, ed anche quando le distanze impediscono di esserci troviamo il modo "di esserci".
Un amico è quello che scende in campo con te, sempre, anche a costo trovarsi pieno di lividi e schegge nel cuore.