Scritta da: Silvia Nelli
È il sapore e il calore di una famiglia a rendere grandi le piccole cose.
Composta domenica 4 gennaio 2015
È il sapore e il calore di una famiglia a rendere grandi le piccole cose.
Sta ormai per finire l'anno e per la prima volta dopo molto tempo il mio stato d'animo è diverso. Ho vissuto gli ultimi Capodanni con estrema tristezza, con il vuoto e la malinconia. Sentendo che dentro me mancava qualcosa, che nella mia vita c'erano posti bui e vuoti. Avevo una grande forza vicino a me, una grandissima luce, un'incolmabile fonte d'amore: mio figlio, ma malgrado questo non riuscivo a guardare con il sorriso al nuovo anno. Quest'anno è diverso, quei vuoti non ci sono oppure non li sento, la mia vita non è perfetta e forse mi va bene così. Mio figlio è ancora il mio "Faro" ma assieme a lui l'amore che il 2014 mi ha portato ha dato sapore diverso al nuovo anno che sta per arrivare. Un nuovo anno che per la prima volta guardo con occhi diversi e più fiduciosa. Un nuovo anno che non mi terrorizza, ma mi fa dire: "Cari anni di merda, cara gente di merda. Avete visto!? Ce l'ho fatta"! Auguro a tutti di poter cambiare i colori e i sapori di ciò che hanno di fronte e che non gli piace.
Se fai un figlio prenditi cura di lui. Non basta concepirlo e partorirlo per essere madre. Il suo tempo viene prima del tuo, il suo bene viene prima del tuo, lui viene prima di te! Diventando madri, non si rinuncia ad essere donna, ma accetti di crescere e di prenderti cura di qualcuno che non ha scelto di esserci e che ha bisogno di te. Lui ha bisogno della tua presenza, del tuo amore, del tuo tempo, non dei tuoi contentini a scappa tempo, dei tuoi regali per dare a lui una felicità momentanea. La felicità, la serenità di un figlio la costruisci piano piano con amore, costanza e presenza. Se vuoi essere madre, se hai scelto di esserlo, metti i tuoi desideri, le tue manie di donna mondana da parte e dedicati a tuo figlio. Hai scelto tu di metterlo al mondo, pertanto crescilo con responsabilità e maturità. Non è un pacco che lasci in giro, parcheggi dove e quando vuoi solo per i tuoi divertimenti di donna superficiale e sciocca. Perché una madre è prima di tutto una madre!
Le spalle le volto solo dove sono certo di non essere ferito. Forse per questo motivo non le volto mai.
Conquistarla può esser facile, tenersela un po' meno. Se riesci a conquistarla non dimenticare mai per cosa ha cominciato ad amarti, dimenticarlo può essere la strada per cominciare a perderla.
Sarai perfetta anche dentro le tue imperfezioni, se dietro ai tuoi difetti ancora traspaiono umiltà e sincerità.
Inchina la tua testa di fronte a chi ha saputo insegnarti qualcosa. Porgi le tue scuse laddove capisci che hai sbagliato. Torna sui tuoi passi se puoi rimediare ad un errore. Ricorda però di non abbassare mai la guardia, di non abbassare mai la testa di fronte alla prepotenza e all'ignoranza. Rispetto per tutti, ma prima per te stesso.
Non si vince correndo, ma cadendo e riprendendo il cammino.
Non si arriva aspettando, ma lottando passo dopo passo.
Non si vive rinunciando, ma credendoci e provandoci.
Non si spreca tempo con chi non merita, ma si sorride, si ama e si vive a fianco di chi ci ama, ci stima e ci rispetta.
Sento spesso parlare che il sorriso di una donna non va spento, il cuore di una donna non va ferito, i sentimenti di una donna non vanno illusi ecc... Perché quelli di un uomo si? Non conta uomo o donna, nessun cuore merita di essere ferito e nessun sorriso di essere spento. I sentimenti hanno tutti lo stesso valore che siano di una donna o di un uomo non conta essi non vanno calpestati, illusi o distrutti. Rispetto: Questa è l'unica cosa che ognuno di noi, uomo o donna che sia, deve. Per dovere portare verso gli altri e per diritto deve percepire!
Shh. Amiamo il silenzio e rispettiamolo. Lui, uno dei regali più grandi da fare a chi non merita parole! Una delle voci più forti, capaci di gridare quello che spesso le parole non dicono. Lui, spesso mal interpretato e ignorato. Il silenzio, la più alta forma d'intelligenza laddove la stupidità divaga. È l'arma di coloro che sono maturi perché chi non lo è preferisce "sparlare" invece che "tacere".