Scritta da: Stefano Gentilini
E quando ti accorgerai che l'elemento più importante della tua vita non è che una goccia d'acqua, forse ti vergognerai a pensare che avresti potuto mangiare l'oro.
Composta mercoledì 1 gennaio 2014
E quando ti accorgerai che l'elemento più importante della tua vita non è che una goccia d'acqua, forse ti vergognerai a pensare che avresti potuto mangiare l'oro.
La pensiamo spesso allo stesso modo, anche se alla fine non siamo altro che due linee parallele che si guardano e che non si incontreranno mai, nonostante la stessa direzione.
A volte ci si nasconde in uno sguardo sfuggente perché ci vuole più amore per allontanarsi che per rimanere.
Non esiste infinito con un finale che abbia come strada la paura di lasciarsi trasportare al di là di ciò che lasciamo alle nostre spalle.
Chi ti calpesta l'anima senza accorgersene, non saprà mai cosa significhi saper volare.
Ci sono persone che entrano nella tua vita per un istante, ma che non se ne andranno mai. Persone che entrano nella tua vita prepotentemente altre in punta di piedi, quasi invisibili, ma sono proprio queste ultime che hanno il talento di non calpestarti l'anima. Sono loro che, ti insegneranno il valore di un semplice sorriso anche quando tutto, sembra perduto.
La follia non è sempre la perdita della ragione, ma l'aver trovato una via di fuga dalla prigione della normalità. È vedere l'equilibrio che vola via, lasciandosi trasportare al di fuori dei nostri pensieri.
Eppure non siamo altro che vittime dei nostri pensieri; e crediamo di essere liberi. Crediamo di appartenerci ma alla fine non siamo altro che marionette vittime del nostro stesso spettacolo.
Se solo capissimo il tormento e la fatica di un fiore nato tra l'asfalto, capiremmo quanta importanza ha la vita e la felicità di ogni singola persona.
Ci sono prigioni, quelle senza sbarre né porte chiuse, che solo chi ha scavato dentro la propria follia può varcare. Non esiste libertà più libera di chi non si è liberato e ha preso possesso di se stesso.