Scritta da: Stefano Gentilini
Per volare non sempre servono ali, puoi scegliere di farlo attraverso gli occhi di chi ti sta guardando.
Composta martedì 29 aprile 2014
Per volare non sempre servono ali, puoi scegliere di farlo attraverso gli occhi di chi ti sta guardando.
Quando capirai che non è importante sentire, ma ascoltare; quando capirai che la verità è nascosta nei silenzi e non nelle parole; quando capirai che puoi dimenticare il dolore, ma non dimenticherai mai di aver sofferto; quando capirai il giusto valore delle cose e non il loro prezzo; quando capirai se stai usando il denaro o se è lui, che sta usando te. Quando capirai tutto questo sarà forse troppo tardi per capire che sei solo esistito.
Un granello di sabbia può essere libero o può diventare vetro, può vedere il mondo oppure lasciare che altri, attraverso ciò che è diventato, lo possano vedere per lui.
Eppure non siamo altro che vittime dei nostri pensieri; e crediamo di essere liberi. Crediamo di appartenerci ma alla fine non siamo altro che marionette vittime del nostro stesso spettacolo.
La follia non è sempre la perdita della ragione, ma l'aver trovato una via di fuga dalla prigione della normalità. È vedere l'equilibrio che vola via, lasciandosi trasportare al di fuori dei nostri pensieri.
La pensiamo spesso allo stesso modo, anche se alla fine non siamo altro che due linee parallele che si guardano e che non si incontreranno mai, nonostante la stessa direzione.
Chiunque lasci libero, non lo perderai mai.
Il cambiamento più difficile è quello di accettare gli altri per quello che sono.
Se nel mondo ci fossero più artisti e meno matematici, potremmo contare sui colori anziché i soldi, per essere felici.
Danzare tra la pioggia aspettando il sole, vivere il buio per rivedere il giorno. Giocare con i ricordi e trasformarli nuovamente in sogni, inventare nuovi colori per dipingere una nuova vita. Guardare le cose vecchie con occhi nuovi per dar loro nuovi significati e ricordarsi che nasciamo piangendo, ma non moriremo ridendo. Guardasi indietro e non riconoscersi è peggio che guardarsi allo specchio e domandarsi chi sei, amare senza chiedersi perché. In definitiva la vita sarebbe più semplice di quello che è, se cedessimo alle resistenze che ci percorrono, se cedessimo e non dimenticassimo per un'istante, un solo istante che ognuno di noi, potrebbe essere l'artefice della vita di qualcun altro.