Cerchiamo canzoni, sorprese e follie. Ci nutriamo di convinzioni sperando non siano solo bugie. Ma la verità è che il sentimento profondo non si può spiegare, e solo il cuore è capace di intonare la giusta sinfonia avvolgendoci con i suoi battiti. Sarà per questo che cuore fa perfettamente rima con amore?
Sul volto la saggezza, sulla pelle le tracce dei vissuti. Sono briciole che ha raccolto senza smettere mai di credere e sperare. Insegnamenti, sorrisi mai stanchi. Mai sbagliati i suoi modi, mai invadente la sua presenza. Bella, nonostante l'età avanzata, per il suo sbocciare ogni giorno come fosse la primavera più fiorita ed il suo affrontare i drammi più tetri uscendone sempre vittoriosa. È una boccata di aria pulita, una boccata di vita che vorrei poter imbottigliare e custodire per non scordare. E come lei con gioia crescere, senza la paura di invecchiare.
Mi confido con le lontane stelle, convinta possano sentire ogni mio impercettibile rumore, segreto. È come se nella loro magia riuscissero ad incamminarsi tra le contrade dei miei sogni.
Schiavi della più folle passione plasmiamo brividi incoscienti; morbida creta tra dita di amanti. Piacevolmente rintanati nel tuo reame, smarriamo la ragione nell'eleganza del nostro osare. Scivoliamo indisturbati tra profili e lineamenti fino ad esplodere tra le voglie più spinte di chi non conosce turbamenti.
Gente priva di personalità popola ormai ogni via. Corpi che, dimenticando di avere un valore, camminano emulando passi altrui nella speranza di farsi notare. Discariche piene di originalità buttata via in cambio di un po' di solita ed inconsistente apparenza.
Tra fiamme, rovi e cenere mai spenta appago stimoli ed impulsi. È un continuo tramontare dove sembra quasi di poter toccare il sole, una zona, enigmatica ed oscura, sorvegliata da chimere marchiate dal rosso intenso delle rose vanagloriose. Si stravolge la sfera emozionale, brucia la coscienza contemplandosi. Nulla ha più forma adesso che sento mille corpi godere del mio istinto. Ardono i sensi famelicamente consumati dalle tenebre.
Su questa panchina noi, a raccontare dei nostri Eroi. Le mani giunte come per non lasciarsi andare, i piedi che sfregano sull'erba mentre sono occhi e gesti a parlare. Parole dipingono la bocca. Dal niente estrapoli i miei umori e comprendi i miei dispiaceri. È confortante sai la tua vicinanza che sembra riflettere la mia essenza. Una cura la tua presenza. Ci scriviamo sulla pelle affacciate al panorama della nostra mente. Ci regaliamo battiti lenti e veloci che sanno spiegare tutto ciò che gli altri non riescono a capire. Come una bambola di pezza - nel gioco della fiducia - mi lascio cadere all'indietro convinta che ci sarà qualcuno a sorreggermi, te. Che sei diventata improvvisamente la religione del mio presente.
Viaggiano i pettegolezzi come in una macabra danza. Avvolgono la gente moltiplicandosi e gonfiandosi. Ad ogni soffio di fiato una parola in più. È uno strisciare di serpenti che si ciba di lettere bugiarde. Si fa presto a parlare quando non è di sé che bisogna raccontare.
Ci abbracciammo forte, i nostri cuori battevano a tempo, potevamo sentirli talmente eravamo strette l'una all'altra. Avrei voluto qualcuno ci scattasse una foto in quel momento, per poterlo imprimere ovunque. Avrei duplicato l'immagine all'infinito per far comprendere a tutti che a volte fidarsi conviene e ti riempie l'anima. Davvero.